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Auto elettriche? Se addirittura Elon Musk dice che sono pericolose

Lorenzo Mottola
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Lo hanno capito tutti: l’ecologia è la nuova religione. Discuterne i dogmi porta al rogo. E tra questi dogmi troviamo quello sull’auto elettrica: mezzo infallibile che salverà l’umanità dall’estinzione. Così chi come Salvini si permette di sollevare dubbi sulla sicurezza delle batterie viene preso per pazzo. Anche se ci si limita a riportare ricerche che sembrano indicare un fatto: parliamo di tecnologie nuove, che comportano rischi nuovi. Basta leggere il manuale d’istruzioni della Tesla per capirlo. Parola di Musk. Qualche esempio: «La completa estinzione di una batteria incendiata può richiedere fino a 24 ore». Esiste infatti il rischio di “riaccensione”. Perciò è meglio «usare una videocamera termica per assicurarsi che la batteria si sia completamente raffreddata prima di lasciare la zona dell’incidente. In caso di mancata disponibilità di una videocamera termica (il che può capitare... ndr), monitorare».

Va bene, monitoriamo. Con una domanda: esattamente quali sarebbero i rischi in caso di riaccensione? Il manualetto non dice, però consiglia: «Se Model S è stata coinvolta in un incendio, in un incidente, è sprofondata in acqua etc., parcheggiare il veicolo in un’area aperta con una distanza minima di 15 metri da qualsiasi altro oggetto». Quindici metri? Non lascia tranquilli. E non è facile spostare un’auto che sta andando a fuoco o è sprofondata. Ci sono anche “effetti collaterali” legati alle fiamme: «In caso di incendio o surriscaldamento della batteria vengono rilasciati vapori tossici. Tali vapori comprendono acido solforico, ossidi di carbonio, nichel, alluminio, litio, rame e cobalto».

 



Una bella infilata. Per proteggersi i soccorritori devono indossare anche «l’autorespiratore, e implementare le misure appropriate per proteggere i civili che si trovano sottovento. Usare getti nebulizzati o ventilatori a pressione positiva». Quelli che noi tutti teniamo in casa di fianco alla videocamera termica. Ora, è probabile che gli esperti che stanno trovando spazio sui quotidiani (tra questi, c’è anche chi collabora con università cinesi...) ci rispondano così: le auto “tradizionali” sono peggio delle elettriche. Sarà vero, ma ad affrontare i pericoli “tradizionali” eravamo pronti, a questi no. Il resto lo scopriremo, visto che saremo tutti costretti a girare con auto a batteria. Intanto poniamo una domanda: ma perché non valutare tutti i pro e i contro prima di affrontare il passaggio dai motori termici a quelli verdi? Un passaggio che incidentalmente comporterà anche la devastazione di una nostra filiera industriale. 

 

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