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Covid, "impreparati per la nuova pandemia": virus Nipah, l'allarme

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Abbiamo sconfitto il Covid, ma la comunità internazionale non sarebbe pronta ad affrontare una nuova pandemia. L'allarme è lanciato direttamente dall'International Pandemic Preparedness Secretariat, nel terzo report annuale "Missione dei 100 giorni", un progetto nato nel 2021, proprio nel cuore dell'emergenza coronavirus, per preparare i governi ad affrontare al meglio le successive prove globali.

Quanto proposto al G7 di Carbis Bay di poco meno di 3 anni fa (test diagnostici rapidi, terapia iniziale efficace, vaccini da produrre in larga scala entro i primi 100 giorni dall'identificazione della minaccia) non è stato ancora portato a compimento. E se il Covid-19 è stato superato, con le varianti che ancora colpiscono in termini di contagio ma con una mortalità drasticamente ridotta a quella delle "comuni" influenze, occorre prestare attenzione agli altri rischi. 

Secondo Mona Nemer, alla guida dello "steering group" della 100 Days Mission, il report mostra come il mondo sia oggi attrezzato per rispondere a Covid, Ebola, Chikungunya, febbre emorragica Crimea-Congo (CCHF). Il pericolo però avviene da altri agenti patogeni con potenziale pandemico identificati dall'Oms: Zika, il virus Nipah, la febbre di Lassa.

Il report segnala investimenti insufficienti su prevenzione e ricerca e un "calo dell'attenzione" generale. "Dobbiamo rimanere concentrati sulla visione originale della Missione dei 100 giorni - mette in guardia Nemer -: prepararsi in anticipo, in modo da essere pronti a produrre prodotti diagnostici, terapeutici e vaccini (DTV) in modo da avere la risposta più efficiente ed equa possibile alla prossima pandemia".

 

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