“Un oggetto apparentemente innocuo e presente in quasi tutte le case potrebbe nascondere più insidie di quanto immaginiamo”. Parola dell'infettivologo Matteo Bassetti, aprendo un video pubblicato sui social come si conviene, con un’allerta nemmeno tanto nascosta. Il protagonista? Il telecomando della televisione. “Tutti lo conoscono, tutti sanno che cos’è questo strumento di potere, come diceva Fantozzi, lo toccate più di 5.000 volte all’anno, ma sapete che cosa succede su questo arnese che è il telecomando? Si deposita - spiega Bassetti - una quantità mostruosa di batteri, soprattutto Enterobacter, ma anche miceti, streptococchi, quindi è un ricettacolo di microrganismi. Ma il 25% di voi, secondo me anche di più, non lo pulisce mai. Stiamo parlando di una persona su quattro”.
Il messaggio dell’infettivologo è netto: non basta la classica scusa “non ci avevo mai pensato”. Anzi, in ambienti condivisi o pubblici, come alberghi e ospedali, la situazione secondo lui è “ancora più delicata”. Il telecomando diventa “un veicolo di microrganismi potenzialmente pericolosi per la salute”. Bassetti, perciò, consiglia: “Si può pulire anche questo, ci si mette sopra una soluzione idroalcolica e in qualche modo si elimina gran parte dei batteri”. E non è l’unico “nemico invisibile” in casa: lo strofinaccio in cucina, i tessuti del letto — come le federe —, gli strumenti in palestra. Un esperimento ha rilevato che “le federe possono contenere fino a 3 milioni di colonie batteriche, 17 volte più di una tavoletta del water”.
E in palestra? “I pesi liberi (manubri) hanno addirittura 362 volte più batteri di una tavoletta del Wc pubblico”. Insomma: quel piccolo telecomando che tenete sul divano vale forse meno della vostra igiene personale. E se lo toccate migliaia di volte l’anno senza pensare, Bassetti ci ricorda che “la prevenzione passa anche dai piccoli gesti quotidiani”. Un telecomando pulito non fa solo da telecomando. Fa da presidio contro i “germi che non vediamo”. Quindi, la prossima volta che cambiate canale pensateci… perché l’infezione è dietro l’angolo!