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Tumblr, il rivale di Facebook e Twitter

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Gli utenti sono 6milioni. I post pubblicati ogni giorno sono 4,5milioni: 7 volte in più rispetto a un anno fa

Tatiana Necchi
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Da pochi giorni è entrato nella classifica dei cinquanta siti web più visitati negli Stati Uniti. Ha incuriosito tutti e promette di essere un degno rivale di Facebook e Twitter. Stiamo parlando di Tumblr. E se oggi molti siti internet utilizzano questi social network per migliorare la circolazione dei propri contenuti consentendo di linkare qualcosa e di agganciarci una foto, c'è da giurarci che questo nuovo “esperimento” promette molto di più perché lo scopo di Tumblr è creare comunicazione e partecipazione. A fondarlo è stato un ragazzo di 24 anni, David Karp. L'idea è mettere in evidenza immagini, contenuti video, audio, citazioni da altre pagine ma anche disegni. Si possono mettere anche propri commenti. Il tutto viene catturato e riassemblato nella stessa pagina attraverso un semplice “bottone” da installare sul browser. Il primo promotore è stato Mark Coatney che già quando lavorava per la rivista americana "Newsweek" ha attivato e curato un blog sulla piattaforma capendo così la grande opportunità di rivolgersi ai lettori con un maggior grado di interattività, grazie al tono meno distaccato e all'immediatezza della risposta. Oggi lui stesso è stato arruolato da Tumblr per aiutare gli editori a integrarsi maggiormente con le possibilità offerte dal sito stesso. E proprio il settimanale "Newsweek" è stato il primo pioniere a sbarcare sul sito con una selezione di contenuti tratti dalle sue pagine e da Internet. Poi sono approdati anche il “New Yorker” e molti reporter d'inchiesta. Senza contare che ne fanno già uso il “Rolling Stone”, “The Huffington Post”, “Life magazine” e il “The New York Times”. Come spiega il “New York Times” stesso gli utenti sono 6milioni. Non molti se paragonati alla flotta di Facebook e Twitter ma ci sarà di sicuro un rapido aumento degli iscritti: i post pubblicati ogni giorno sono 4,5milioni. Esattamente 7 volte in più rispetto a un anno fa. Senza contare, poi, che molti iscritti provengono dal di fuori dei confini Usa.

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