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Acqua, il limite massimo di bicchieri al giorno: lo superi? I rischi per la salute

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Melania Rizzoli
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Bere troppa acqua senza seguire le indicazioni del nostro organismo è dannoso per la salute, perché molti sono i problemi che possono insorgere assumendo quantità troppo elevate di liquidi senza averne necessità. Con il caldo di queste settimane tutti noi tendiamo ad idratarci in maniera superiore, senza pensare che l'abuso di acqua ingerita, quando esagerata, può avere conseguenze molto negative, addirittura pericolose, poiché il meno che possa capitare è una sudorazione eccessiva, ma contraccolpi seri possono riguardare cervello, che potrebbe non riuscire a controllare la gestione dei liquidi aumentati, e il cuore, organo vitale che si troverebbe a pompare sangue troppo diluito con conseguenti problemi cardiologici. 

 

È stato coniato addirittura un nuovo termine medico, "Aquaholism", per indicare una forma esagerata di consumo di acqua, che può portare, in casi estremi, ad una vera e dipendenza, che, al pari dei quella dell'alcolismo, ha come effetto negativo la tendenza a bere anche quando non se ne sente il bisogno. Se non si è in presenza di una particolare malattia che lo impone, bisogna bere quando si ha sete, ovvero quando il nostro corpo ce lo chiede, e comunque non bisognerebbe superare 1,5/2 litri al giorno, anche se è difficile stabilire il giusto quantitativo di acqua da assumere quotidianamente perché molto dipende da fattori soggettivi ed oggettivi. Nella stagione invernale ad esempio si tende a bere di meno perché si suda di meno, mentre se si svolge intensa attività fisica o si sta ore sotto il sole, si avverte il bisogno di dissetarsi in maggior misura, per compensare i liquidi persi con la sudorazione. 

L'ALIMENTAZIONE
Inoltre molto dipende dall'alimentazione che influisce in modo determinante sul senso della sete, soprattutto quando si ingeriscono cibi salati. Detto questo, non bisogna pensare che si sia nel giusto quando si beve poco o quando non lo si fa nonostante la sete, poiché se si avverte l'esigenza di bere significa che il nostro organismo ci sta comunicando di essere in debito di liquidi, una richiesta che va sempre e comunque assecondata. Molte persone sono convinte che bere molto aiuti l'organismo a depurarsi mediante l'aumento della minzione, come erroneamente suggeriscono alcuni spot pubblicitari molto popolari, ed hanno l'abitudine di girare muniti di una bottiglia d'acqua dalla quale attingono a ritmi elevati, ignorando che l'abuso di liquidi in alcuni casi può avere conseguenze dannose se non pericolose, che vanno dal semplice aumento della sudorazione ad intossicazioni con contraccolpi che possono riguardare l'apparato cardiovascolare, quello renale e quello neurologico. 

 

Per fortuna raramente accade che un'assunzione eccessiva di acqua per via orale causi iper-idratazione, in quanto di solito i reni in buona salute sono in grado di espellere facilmente i liquidi in eccesso, soprattutto se non si hanno deficit all'ipofisi, alla tiroide, e se il fegato ed il cuore funzionano regolarmente. Le intossicazioni da acqua invece, si presentano quando l'organismo assorbe più acqua di quanta non sia in grado di eliminarne, per cui si può sviluppare iperidratazione con edemi declivi (caviglie gonfie), soprattutto se esiste una patologia che riduce la capacità dell'organismo di espellere liquidi o che aumenti la tendenza a trattenerli. Inoltre quando si assume una quantità eccessiva di acqua, il sodio presente nel sangue viene diluito, ed essendo questo un elettrolita essenziale multifunzionale, la diminuzione della sua concentrazione (iponatriemia) provoca subito sintomi tipici che variano da disturbi organici a psicotici, a seconda del livello ematico raggiunto. 

L'URINA
L'iperidrataziome comunque è molto più comune nei soggetti in cui l'eliminazione urinaria non avviene normalmente, come accade per esempio in molte malattie cardiache, renali od epatiche, o come accade a chi fa uso regolare di antidepressivi, farmaci che favoriscono la ritenzione idrica. Bere troppo inoltre, provoca anche problemi di insonnia agendo in maniera negativa sull'ormone che regola l'attività dei reni durante il riposo notturno. Certamente ci sono casi patologici specifici in cui è necessario bere di più, come nel caso della calcolosi renale, delle cistiti, ed in tutte quelle situazioni in cui è necessario espellere ogni giorno una quantità di urina pari a circa due litri, come accade nelle cardiopatie, oppure quando bisogna reintegrare i liquidi persi, come nel caso delle gastroenteriti con diarrea, o negli stati di disidratazione. 

 

Al contrario ci sono stati casi in cui gli atleti delle maratone si sono caricati di acqua ed alcuni sono addirittura morti perché avevano bevuto sotto sforzo oltre il necessario. Il rischio infatti é la succitata iponatriemia o intossicazione da acqua, un disturbo elettrolitico in cui la concentrazione del sodio nel plasma diventa più bassa del normale, cosa che provoca sintomi che vanno dalla letargia, nausea e convulsioni, fino all'arresto cardiaco. Quindi otto bicchieri di acqua al giorno sono spesso eccessivi anche in agosto, e lo "stop alla idratazione" è un segnale che arriva direttamente dal cervello quando sono stati ingeriti troppi liquidi, per cui bisogna comunque seguire il senso della sete e bere quando se ne sente il bisogno, una regola fondamentale da non sottovalutare, e soprattutto bere acqua, la bevanda più dissetante, che non contiene calorie e non fa ingrassare, per mantenere in attento equilibrio dei volumi di liquidi nel nostro fragile organismo, esposto alla calura di questa stagione. 

 

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