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Bistecca, ma non è carne: oltre la fantascienza, come (e di cosa) è fatta

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Carne vera? No, ma sembra praticamente uguale. La società israeliana MeaTech 3D ha presentato la più grande bistecca mai coltivata e prodotta in laboratorio, con un peso di quasi 110 grammi. La composizione non prevede carne animale nel senso letterale del termine ma - come spiega il Guardian, citato da Dagospia - cellule muscolari e adipose, derivate da campioni di tessuto prelevati da una mucca. Queste cellule sono state incorporate in "bio-inchiostri", successivamente inseriti nella stampante 3D. Il prodotto, poi, è stato lasciato in un incubatore, all'interno del quale le cellule staminali si sono differenziate in cellule adipose e muscolari.

 

 

 

"La svolta è il culmine di oltre un anno di sforzi nella nostra biologia cellulare e nei processi di ingegneria dei tessuti ad alta produttività, nonché nella nostra tecnologia di bioprinting di precisione - ha spiegato Sharon Fima, Ceo di MeaTech -. Riteniamo di esserci posti in prima linea nella corsa allo sviluppo di prodotti a base di carne di fascia alta a base cellulare". La carne di laboratorio, però, non arriverà tanto presto sulle nostre tavole. La società israeliana starebbe pensando di mettere sul mercato prima il grasso, coltivato come ingrediente per altri prodotti. 

 

 

 

La carne coltivata da cellule, inoltre, richiede l'approvazione da parte delle autorità competenti prima di essere venduta al pubblico. Questa settimana un'idea simile è stata messa a punto dagli scienziati dell'Università di Lisbona in Portogallo, che hanno annunciato un piano per produrre filetti di branzino da cellule stampate in 3D utilizzando particolari tipi di alghe. "Amo il pesce e voglio continuare a mangiarlo, ma non possiamo continuare con la pesca che causa così tanti danni agli ecosistemi oceanici", ha detto Federico Ferreira, dell'Università di Lisbona.

 

 

 

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