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Frutta, le conseguenze del caldo-killer: ecco cosa finisce in tavola

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Dalle ciliegie alle pere, dalle albicocche alle angurie, il caldo torrido con temperature oltre i 40 gradi sta bruciando la frutta sugli alberi con perdite fino al 15%. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti della bolla di calore che sta avvolgendo l’Italia con bolino rosso per 19 città, mentre la siccità assedia i campi. Uno scenario drammatico che coinvolge diverse parti del territorio nazionale da nord a sud con danni alle ciliegie in Puglia ed Emilia Romagna, angurie e meloni e scottati dal caldo in Veneto, pere e albicocche rovinate nel Ferrarese, pesche soffocate dalla calura che cadono dai rami prima di riuscire a svilupparsi completamente e giovani ulivi in stress idrico. Dove è possibile in alcune aree del Paese gli agricoltori - precisa la Coldiretti - sono ricorsi alle irrigazioni di soccorso per salvare le coltivazioni più in sofferenza, anche se in alcune zone gli agricoltori si ritrovano sugli alberi la frutta addirittura cotta dal sole.

 

 

Una situazione che fa salire a tre miliardi il conto dei danni provocati nel 2022 all’agricoltura italiana dalla siccità e dall’eccezionale ondata di calore dopo che l’anno scorso a causa di eventi estremi l’Italia aveva già detto addio a un frutto su quattro della propria produzione nazionale. Siamo di fronte anche in Italia - sottolinea la Coldiretti - alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione con il rapido e traumatico passaggio dal maltempo al caldo africano con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense.Il balzo delle temperature oltre i 40 gradi con Caronte che stringe d’assedio città e campagne ha fatto esplodere - sottolinea Coldiretti - i consumi di frutta e verdura sulle tavole degli italiani negli ultimi sette giorni con un aumento medio del +20%. 

 

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