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Banane, ecco perché sono mature dopo un mese di viaggio: quello che pochi sanno

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Le banane? La produzione mondiale è di circa 105 milioni di tonnellate per mille varietà differenti coltivate. In Italia se ne consumano in media 10 chilogrammi a testa. E di tutta la produzione mondiale, come ricorda ilfattoalimentare.it, soltanto il 20% all'incirca rientra nel commercio internazionale: il resto, infatti, viene consumato nei Paesi in cui le banane vengono prodotte, il primo consumatore a livello mondiale è l'India.

Dopo la raccolta, le banane vengono selezionate negli stabilimenti e lavate per evitare l'insorgenza di muffe e marciumi. Dunque, vengono inserite nei classici cartoni, che vengono poi trasferiti nelle stive delle navi bananiere, dove vengono conservati in celle con temperature tra gli 11 e i 12° in atmosfera modificata. Questo perché l'effettiva maturazione del frutto avviene proprio durante il viaggio, che dura dalle tre settimane in su: l'atmosfera modificata serve a rallentare il processo di maturazione. Ed è questa la ragione per la quale le banane sono ancora matura a un mese e oltre rispetto al giorno in cui vengono raccolto. Un piccolo segreto "svelato", insomma.

 

Una volta arrivate in porto, le banane vengono smistate negli stabilimenti in attesa di essere vendute al dettaglio. E il consumatore si ritrova un prodotto sostanzialmente perfetto. Eppure, il sapore di una banana appena raccolta rispetto a quella che arriva sulle nostre tavole è profondamente differenti: la ragione infatti sta nel processo di maturazione a cui vengono sottoposte nelle bananiere e anche ai metodi di conservazioni negli stabilimenti. D'altronde, la grande distanza dell'Europa dai luoghi in cui il frutto viene prodotto non concede particolari soluzioni alternative.

 

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