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Insetti nel cibo, bufale e verità: ecco cosa arriva a tavola

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Attilio Barbieri
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Il tema degli insetti a tavola è tornato prepotentemente d’attualità tra la fine dello scorso anno e l’inizio del nuovo. Era il 29 dicembre quando sulla Gazzetta Ufficiale sono stati pubblicati i quattro decreti interministeriali che regolano la vendita di altrettante specie per le quali la Commissione europea ha fatto scattare il semaforo verde: grillo domestico, cavalletta, larva gialla della farina, verme della farina minore. Ma sulla decisione di pubblicare i quattro decreti, datati per altro 6 aprile 2023, si è scatenato il putiferio. Una parte della sinistra e i soliti complottisti, organizzati e non, hanno puntato il dito contro il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, reo - secondo loro - di aver liberalizzato la vendita degli insetti in Italia.

Al contrario è stata la Commissione europea a liberalizzarne di fatto il commercio con la pubblicazione di alcuni Regolamenti di esecuzione che hanno effetto immediato in tutto il territorio dei ventisette Paesi aderenti all’Unione. Sui “novel food”, così come su tutte le norme che regolano l’etichettatura dei prodotti alimentari l’Eurogoverno esercita la competenza esclusiva. I singoli Paesi possono soltanto introdurre norme sperimentali, con validità limitata nel tempo, dopo aver notificato a Bruxelles lo schema di leggi o decreti e aver ottenuto il via libera, anche sotto forma di silenzio-assenso. È accaduto così per l’introduzione dell’obbligo di dichiarare l’origine su riso, pasta, salumi, latte a lunga conservazione e formaggi.

Gli esecutivi italiani che se ne sono occupati, dal governo Renzi in poi, hanno dapprima presentato alla Ue la bozza per introdurre il vincolo di dichiarazione d’origine, e poi inoltrato a Bruxelles la richiesta di prorogarne di anno in anno la validità. Ecco una breve guida sotto forma di domande e risposte per capire cosa sia accaduto veramente e soprattutto come regolarsi.

Domanda 1 – È vero che si possono vendere gli insetti ad uso alimentare?
Risposta. Sì, è vero.

D. 2 – Di quali specie di farine di insetti è stata autorizzata la vendita dalla Ue?
R. Il grillo domestico, la larva gialla della farina, la locusta migratoria, il verme della farina minore. E i loro derivati.

D. 3 – Quale soggetto ha autorizzato la vendita di insetti e loro derivati?
R. Ad autorizzare la vendita di queste quattro specie di insetti è stata la Commissione europea.

D. 4 – Dunque non risponde al vero che il via libera sia arrivato dai decreti del governo italiano pubblicati lo scorso 29 dicembre sulla Gazzetta Ufficiale?
R. È falso che il disco verde sia arrivato su decisione dell’esecutivo italiano. La decisione è stata di Bruxelles.

D. 5 – E allora perché il governo italiano ha emanato i quattro decreti interministeriali firmati dai ministri dell’Agricoltura (Lollobrigida), del Made in Italy (Urso) e della Salute (Schillaci)?
R. I decreti contengono prescrizioni vincolanti su etichettatura e forme di presentazione degli alimenti contenenti gli insetti che tutelano il diritto dei consumatori a un acquisto informato e consapevole.

D. 6 – Quali sono queste prescrizioni?
R. Innanzitutto la presenza di insetti dev’essere chiaramente indicata in etichetta, anche qualora rappresentino soltanto un ingrediente di alimenti composti, con l’indicazione esplicita che questo componente può provocare allergie alimentari.

D. 7 - È vero che l’insetto può essere indicato soltanto con il nome scientifico in latino, ad esempio “acheta domesticus” anziché “grillo domestico”?
R. No. È falso. La dichiarazione in etichetta deve comparire sicuramente in italiano.

D. 8 – È vero che le farine proteiche in commercio possono contenere farina d’insetti senza dichiararlo in etichetta?
R. No, è falso. Qualora una farina proteica contenga farina di insetto la sua presenza dev’essere chiaramente indicata in etichetta nonché negli ingredienti e nell’elenco dei possibili allergeni.

D. 9- È noto il Paese d’origine dell’insetto e dei suoi derivati, oppure sarà sufficiente indicare il Paese dove abbia subito l’ultima trasformazione sostanziale (ad esempio l’essiccazione)?
R. Fra gli obblighi introdotti dai decreti del governo italiano c’è anche quello di indicare chiaramente il Paese d’origine dell’insetto o dei suoi derivati.

D. 10- Ma un consumatore poco attento e anche poco incline a leggere l’etichetta potrà comunque portare a tavola alimenti contenenti farina di insetti senza accorgersene?
R. No, perché fra le norme contenute nei decreti italiani ve n’è una che obbliga i venditori a esporre insetti e loro derivati in scaffali o espositori distinti dagli altri, con l’indicazione chiaramente visibile che si tratta appunto di insetti o loro derivati.

D. 11 - Non è detto però che la Commissione europea non intervenga dichiarando illegittimi i decreti italiani
R. I quattro decreti di cui si parla sono stati notificati a suo tempo dall’esecutivo italiano a Bruxelles superando il vaglio della Ue. 

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