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Infarto, così il sonno mette a rischio il tuo cuore: l'errore che ti può costare la vita

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Antonio Rebuzzi, professore di cardiologia all’Università Cattolica di Roma, ha condiviso con il Messaggero gli importanti risultati di uno studio scientifico sulla correlazione tra il sonno e i problemi di cuore. Bisogna innanzitutto partire dal presupposto che nel corso degli anni è stato scientificamente dimostrato in più di un’occasione che i soggetti con sonno disturbato hanno un rischio elevato di sviluppare diabete, obesità, disordini dell’umore, stati d’ansia e malattie cardiache.

 

 

Adesso sulla rivista Journal of American College of Cardiology è stato pubblicato uno studio sul rapporto tra la qualità del sonno e lo sviluppo di aritmie cardiache. Sono stati analizzati i dati di oltre 350mila persone senza particolari patologie che potessero compromettere il riposto. “Per valutarne la qualità - ha spiegato il professor Rebuzzi - è stata presa in considerazione prevalenza di sonno notturno, la durata, i sintomi d’insonnia, il russamento, i risvegli. Si è così documentato che coloro che hanno una buona qualità del riposo hanno un rischio di fibrillazione atriale inferiore del 29% rispetto a chi ha un sonno disturbato”.

 

 

“L’importanza clinica della fibrillazione atriale - ha aggiunto il professore - è dovuta al fatto che è uno dei più importanti fattori di rischio per l’ictus cerebrale. Annualmente nel nostro Paese l'ictus cerebrale colpisce 200.000 persone con conseguenze devastanti sia per la durata che per la qualità della vita”.

 

 

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