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Viagra e Alzheimer, le conseguenze per il cervello a sei anni dalla pillola blu: uno studio sconvolgente

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Una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Aging accende una piccola speranza su un possibile trattamento per l’Alzheimer. Potrebbe sembrare difficile da credere, per non dire proprio assurdo, ma da uno studio recente è emerso che assumendo del Viagra si può ridurre il rischio di sviluppare l’Alzheimer. La pillola blu viene quindi suggerita come prescrizione per affrontare la terribile malattia: questo perché può aiutare a migliorare la salute del cervello e ridurre i livelli di proteine tossiche.

 

 

La ricerca si basa su un campione di circa 7,2 milioni di adulti americani: gli esperti che hanno analizzato i dati hanno scoperto che chi assumeva regolarmente il Viagra aveva il 69% di probabilità in meno di ammalarsi di Alzheimer nei sei anni successivi. Servirà ovviamente uno studio più specifico e approfondito per testare i reali benefici del sildenafil, che è la versione generica del Viagra. Andranno quindi confermati i risultati secondo cui il farmaco, che è usato specificamente per trattare la disfunzione erettile e alcuni tipi di pressione alta, può rappresentare un valido trattamento per l’Alzheimer.

 

 

Attualmente non esiste una vera cura contro una malattia terribile, che colpisce centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Non resta che sperare che la scienza e la medicina facciano progressi in questo senso: e chissà se proprio dal Viagra non possa arrivare un contributo molto importante.

 

 

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