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Covid, il farmaco che evita di essere intubati: una speranza all'anticamera della terapia intensiva

Andrea Valle
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L'Ema ha raccomandato l'autorizzazione di due nuovi farmaci per il trattamento del Covid-19: si tratta dello Xevudy e del Kineret. Xevudy, spiega una nota dell'autorità europea di controllo sui farmaci, è «un anticorpo monoclonale indicato per il trattamento della malattia in adulti e adolescenti sopra i 12 anni (e con un peso di almeno 40 chilogrammi) che non richiedono ossigeno supplementare e che sono a maggior rischio che la malattia diventi grave». Il secondo trattamento è invece Kineret, un medicinale immunosoppressivo già autorizzato nell'Ue per il trattamento di varie condizioni infiammatorie.

 

 

La sua indicazione è stata ora estesa per includere il trattamento del Covid per pazienti adulti con polmonite che richiedono ossigeno supplementare e che sono a rischio di sviluppare grave insufficienza respiratoria. Il medicinale Paxlovid della Pfizer può essere utilizzato contro il Covid nei Paesi che lo ritengono opportuno. Il parere dell'Ema «emesso per supportare le autorità nazionali che potrebbero decidere su un possibile uso precoce del medicinale», prima dell'autorizzazione Ue. Il trattamento con il Paxlovid è riservato ad adulti con Covid-19 che non richiedono ossigeno supplementare e che potrebbero essere a maggior rischio di progressione verso una forma più grave della mlattia. Paxlovid deve essere somministrato il prima possibile dopo la diagnosi ed entro 5 giorni dall'inizio dei sintomi. La terapia dura 5 giorni e non è raccomandata in gravidanza. Mentre chi allatta dovrà interrompere le poppate al bebè durante il trattamento. Per sopperire alle richieste di dosi supplementari l'Ema ha anche autorizzato un nuovo sito e «l'aumento della produzione in altri due per i vaccini anti-Covid per l'Ue». Si stima la produzione di circa 25 milioni di dosi aggiuntive di Spikevax ogni mese per l'Ue e i Paesi terzi attraverso l'iniziativa Covax. Si tratta di un aumento del 50% della dimensione del lotto finito e una seconda linea di riempimento e finitura.

 

 

Intanto, in Italia, anche ieri c'è stato un balzo dei contagi: raggiunti - e superati - i 26mila casi. Non accadeva dallo scorso 12 marzo quando si era toccata quota 26.790, 123 morti. È questa la situazione fotografata dall'ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe. Da lunedì finiranno in giallo Liguria e Trentino (che andranno a far compagnia a Calabria, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia) seguite al 99% dal Veneto. Un destino, questo, che secondo il presidente Luca Zaia sarà condiviso da «gran parte dell'Italia». Rischiano anche le Marche. Ci auguriamo che il picco dei contagi si fermi a brevissimo e la curva torni a scendere», è l'auspicio del commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo che ribadisce «l'importanza dei vaccini» per contenere «gli effetti nefasti della pandemia». Da quel punto di vista i dati sono incoraggianti: i nuovi vaccinati sono aumentati del 5,8% e i richiami dell'8,8%. Ad oggi, dunque, l'80,5% della popolazione italiana ha ricevuto almeno una dose. All'appello, però, mancano ancora 6,4 milioni di "irriducibili" anti-siero.

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