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Alimentazione: quando il caffè favorisce il sonno

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Maria Pezzi
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Nell'inchiesta di Filippo Facci sull'alimentazione e sui miti circa la bontà o meno dei cibi, non poteva mancare la bevanda più diffusa al mondo, il caffè. Ecco come stanno davvero le cose. Forse è il campione mondiale degli studi controversi. Il caffè fa male perché causa insonnia (o sonno, se ne bevi troppi: effetto rebound) e l' emivita della caffeina è di circa 6 ore; fa male perché scatena ansia (fa calare i livelli di un neurotrasmettitore che aiuta a regolare l' ansia) e amplifica gli effetti del cortisolo e dell' epinefrina, ormoni dello stress; fa male perché altera la percezione del gusto e invita a consumare più cose dolci: fa male perché aumenta la pressione; fa male perché stimola la secrezione di acido gastrico quindi le malattie da reflusso gastroesofageo. Per approfondire leggi anche: Caffè: quante tazzine ne puoi prendere al giorno Anzi no, il caffè fa bene perché ha un' alta concentrazione di antiossidanti e protegge le cellule dallo stress ossidativo; fa bene perché fa bene al fegato in base a uno studio che ha ipotizzato che alcuni composti abbiano effetti protettivi sui tessuti e il fegato possa trarne beneficio attraverso il flusso sanguigno; fa bene perché protegge dal diabete di tipo 2 per via di alcuni composti che sembrano proteggere le cellule dall'accumulo di proteine tossiche; fa bene perché altri studi sostengono che tre o più tazze al giorno possano scongiurare il declino cognitivo che porta alla demenza grazie a caffeina e polifenoli, utili - altro studio - anche a ritardare l' insorgenza del morbo di Alzheimer; il caffè fa bene perché migliora la memoria perché la caffeina è un potenziatore della acutezza mentale anche a lungo termine.

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