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Maria Elena Boschi in Senato cita Amintore Fanfani e Fabrizio De Andrè

Giulio Bucchi
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Un po' democristiani, i renziani rampanti, lo sono sempre stati. Ma ora Maria Elena Boschi ha gettato la maschera. Il ministro delle Riforme ha scelto l'austera aula di Palazzo Madama per svelare al mondo i suoi riferimenti politici e culturali. Nell'infuocato discorso ai senatori, la Giaguara di Renzi ha sorpreso un po' tutti uscendosene con questa frase: "Amintore Fanfani, grande statista, grande presidente di questa Assemblea oltre che un riferimento per tante donne e uomini della mia terra, compreso mio padre, ha detto una piccola grande verità: diceva che in politica le bugie sono inutili". Per difendere la sua riforma "non autoritaria" (e chi dice il contrario, sibila il ministro, ha le "allucinazioni"), la Boschi non esita a rispolverare un simulacro della vecchia Dc, il grande rivale di Giulio Andreotti tra anni 50 e 70, un dinosauro della Primissima Repubblica. Un profetico De Andrè - Altro che rottamazione: non resta che sbigottire e ridere, come fanno in effetti anche i grillini in Aula. Ma siccome Renzi e i suoi amano il mix and match-up, il mescolare elementi lontanissimi tra di loro, ecco un'altra citazione che questa volta sarà piaciuta a molti 5 Stelle, contestatori per antonomasia: "Sono 30 anni che aspettiamo domani per avere nostalgia", ispirata a un verso di Fabrizio De Andrè. Citazione forse inconsapevolmente calzante: e se la riforma targata Renzi-Boschi i senatori la tagliassero a pezzetti a suon di emendamenti e ostruzionismo? Bagarre in Aula - A Palazzo Madama la Boschi ha tirato fuori le unghie, sfidando le ironie e le contestazioni dei senatori dell'M5S. E non sono mancati momenti di imprevedibile vicinanza con Pierferdinando Casini. L'ex segretario Udc ha fatto pervenire al banco dei ministri un "pizzino" con i suoi consigli alla bella Maria Elena: "Se fossi in te farei un colpo di scena, spiazzateli con un patto costituzionale". Tutto torna: da Fanfani a Casini, viva la Democrazia cristiana. Anche Pierferdy finirà nel Pantheon della ministra renziana?

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