Silvio Berlusconi al telefono col finto Dino Zoff: "Quella volta nel 2000..."
C'è cascato anche il Cavaliere. Ma quanti speravano che Silvio Berlusconi, parlando al telefono e quindi pensando di non essere ascoltato da altri oltre al suo interlocutore, sparasse a zero su Pippo Inzaghi, è rimasto con un palmo di naso. Il presidente rossonero, fedele e coerente con la sua linea, se l'è presa con i media, che hanno ingigantito la frasetta pronunciata dopo la sconfitta con la Juve a un raduno di giovani di Forza Italia. A chiedergli del mister rossonero è stato un "finto" Dino Zoff e a organizzare lo scherzo è stata la trasmissione di Radio24 La Zanzara (scherzo inizialmente "stoppato" dal garante della privacy, e poi diffuso dopo il via libera di Berlusconi stesso). La telefonata - “Quando uno è presidente di una squadra – dice Berlusconi - è chiaro che la società deve fare la campagna acquisti e avere con l'allenatore un rapporto di collaborazione, per cui se per esempio la società decide, per fare un esempio, di fare un attacco a tre punte con un centravanti e le ali, si compra e si fa una campagna acquisti in quella direzione. Se invece si decide di fare un attacco con due punte e un regista numero 10 tradizionale, si va in direzioni diverse. Quindi è chiaro che tra la società e l'allenatore ci dev'essere un'assoluta condivisione di come si mette in campo la squadra. Eh….”. "Cercano di distruggermi" - Ma che è successo con Inzaghi, chiede il "finto" Zoff?: “Con Inzaghi è successo che hanno preso una frase mia detta ad un convegno con 300 giovani…Mi dicevano: ‘presidente Berlusconi, lei continui sempre, vada ancora a Milanello, mi raccomando, ci raccomandiamo, vada sempre a Milanello…'. E io devo aver detto: sì, però poi bisogna seguire quello che si concorda…bisogna seguire quello che si decide insieme. Qualcosa del genere devo aver detto. Naturalmente la stampa prende una cosa e la gira come vuole lei. Io sono 20 anni che sono sul campo della difesa della libertà del mio paese, e mi hanno fatto di tutto e di più. Pensi come mi hanno attaccato sul piano della serenità, del tempo, della mia immagine, del prestigio personale, del mio patrimonio cercando di distruggerlo…”. Il diverbio col vero Zoff - Poi, però, nello scherzo si parla anche delle critiche rivolte dal Cav a Zoff nel 2000, quando era allenatore della nazionale e fu eliminato dagli Europei dalla francia. “Io non l'ho mai definita una persona indegna”, dice Berlusconi. E Zoff: “Presidente, per me fu una bastonatura, un attacco all'uomo Zoff…”. “Ma le critiche maggiori le ho subite io, come sempre…”, risponde Berlusconi che poi aggiunge: “E' passato tanto tempo, è una cosa superata. Lei mandi il suo libro e io faccio una dichiarazione di apprezzamento”. Quel 4 luglio il Cav definì "una cosa indegna" alcune scelte di Zoff. E il finto ex portierone riattacca: “Mi chiedo ancora il perché di quel suo durissimo attacco personale…ecco, dovevo chiederglielo…”. Berlusconi: “Ma guardi che io non ho fatto nessun attacco personale. La stampa poi dopo ci ha messo del suo, come sempre. Io ho semplicemente detto che quando lei ha deciso di mettere dentro Ambrosini, mi sembra…che andasse a curare da vicino con una marcatura a uomo la fonte di tutto il gioco francese…”. Zoff: “Ma sì, Zidane…”. Berlusconi: “…cosa che invece non è successa e Ambrosini mi ha detto che infatti lui non ha avuto nessuna indicazione al riguardo. Io che faccio calcio da tanti anni, ho giocato…ma a parte questo, sono il presidente che ha vinto di più nella storia del calcio mondiale, ho sempre predicato che quando c'è una fonte di gioco da cui passa – come passava per il francese – il 90 per cento della costruzione del gioco della squadra avversaria, si dovesse arrivare ad una difesa a uomo francobollandogli addosso qualcuno…”.