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Vittorio Feltri, la confessione: "Io, le donne, i tradimenti e Berlusconi"

Gian Marco Crevatin
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"Mentono perché non sopportano di essere catalogate come puttane". Vittorio Feltri e le donne. C'è un po' di tutto nell'ultima intervista concessa a Dagospia dalla penna de Il Giornale, poi Alberto Dandolo lo provoca sulle donne e allora che donne sia: a sentire Feltri, nonostante siano il "più bello degli universi possibili" a volte, seppur "molto intelligenti, peccano di provincialismo". Le donne - "Diventano bugiarde e false. Tendono a voler apparire quello che non sono quando hanno paura di essere considerate delle troie" dice Feltri senza i canonici peli sulla lingua perchè, spiega, "difficilmente una donna ammetterà una sua debolezza o un suo peccato di carne. Noi maschietti siamo più ingenui. Certo, anche noi mentiamo, ma lo facciamo per paura di essere scoperti. Le donne mentono perché non sopportano di essere catalogate come "puttane". Appunto. Poi però la penna del Giornale ammette di essere "sposato da 47 anni (sono contro il divorzio)" e di avere "un rapporto molto vivo col desiderio. Ancora ho una certa vivacità. Ma è a intermittenza." Il sesso, la noia e Berlusconi - "Glielo spiego. Ciò che mi limita è la pigrizia. Tutta la fase organizzativa che precede l'incontro sul materasso funge per me da deterrente. E poi c'è l'ansia d'essere scoperti. Che il tuo piacere di una notte o di qualche ora diventi di dominio pubblico." Da lì a  parlar di Berlusconi il passo breve e infatti Feltri ammette: "Meglio di un faraone. Un mito del piacere. Tutti i maschi etero d'Italia lo hanno invidiato quando si è scoperto che aveva un condominio pieno di 'olgettine' a sua disposizione".  Poi aggiunge "io mi sarei accontentato di una villetta a Bergamo con un due o tre belle ragazze. Avere delle belle donne, giovani e disponibili devote alla realizzazione dei tuoi desideri corporali credo sia il sogno di tutti". Salvini e la presunta omofobia - Dandolo fa notare a Feltri quanto sia infondata tutta la tiritera facilona sull'omofobia del leader del Carroccio Matteo Salvini ("Che ne pensa di Salvini? Ma è davvero omofobo? Dicono che il suo più grande amico e consigliere politico sia gay…") e a tal proposito Feltri risponde per le rime: "Ma quale omofobo! E' un uomo elastico. Credo che abbia avuto una vita meno ordinaria di molti bacchettoni. E poi è uno che ha capito come sta girando il vento. Ha capito anche che per avere un ruolo europeo non deve più alimentare l'insofferenza verso i meridionali ma verso gli immigrati. La Lega deve aprirsi al Sud. Questo processo di meridionalizzazione sarà inevitabile" chiosa Feltri.

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