Il Napoli ha vinto con merito. Ma Pirlo non andava sostituito
Siamo arrivati al giro di boa, il 2014 se ne va con la Juve in testa alla classifica, il Napoli che vince con merito la Supercoppa in Qatar, Garcia che dichiara: «Siamo noi i più forti...», ma è secondo dietro la Juve, Sebastiano Vernazza che dice «io pago il canone Rai», facendo finta di non sapere che sono 14 milioni gli juventini che lo pagano come lui e che non gli permettono di fare il padrone di casa Rai: e sono coloro che, anche per colpa sua, non comprano più la Gazzetta dello sport perché il giornale gli permette di usare sempre e più la penna del tifoso anziché quella dello scrittore super partes, peraltro abile, qual è. Nessuno che voglia far osservare a questo signore che i gradi di giudizio della giustizia ordinaria sono 3 e ancora deve arrivare il terzo. Sembra quasi che esista il timore di essere sconfessati dal giudizio finale, sembra quasi che non basti il male che è stato fatto a tante famiglie, che si voglia addirittura finirle in nome di uno sport che non è più tale, quando si cerca di distruggere anziché costruire. L'odio verso i propri simili non è proprio quello che Dio ha voluto insegnarci e non deve essere certamente il tifo per una squadra a farci andare fuori strada, l'odio semina odio. Passando a Doha e rivisitando la gara di Supercoppa vinta dal Napoli, mentre ci pare giusto il risultato, ci pare altresì giusto consigliare alla società campana di mantenersi il filmato di questa partita, proiettarlo settimanalmente alla propria squadra perché possa capire finalmente che l'orgoglio e la tenacia, il «mai darsi per vinti» sta all'origine dei buoni risultati, qualità queste che hanno permesso al Napoli di uscire vittorioso da un importante confronto con la Juve, di vincere una Coppa altrettanto importante per la gioia dei propri tifosi che tanto meritano. È stata vinta una battaglia sicuramente qualificante, ma per vincere la guerra, e la squadra campana ne ha le possibilità, i suoi giocatori devono convincersi che ogni partita va giocata con la stessa intensità, con la stessa voglia di prevalere: spesso l'agonismo riesce a battere la qualità, come in questo caso. La Juve dal proprio canto ha iniziato bene e poteva chiudere nel primo tempo la partita, non c'è riuscita per poi calare vistosamente nel secondo tempo, tutto di colore azzurro che ha permesso ai napoletani di pervenire al pareggio. Nei supplementari stessa storia Juve in vantaggio poi raggiunta al termine dei 30 minuti, i rigori hanno determinato la vittoria della squadra cara a De Laurentiis e Benitez. Giusto osservare che nell'occasione la Juve non ha messo in evidenza la sua superiore qualità, quando è stata raggiunta per la seconda volta e sopratutto quasi al termine della contesa: bastava infatti saper amministrare meglio la palla e forse in quei momenti si è sentita in particolar modo l'assenza di Pirlo. Sottotono Pogba, Vidal, Chiellini e Bonucci, meno male che Buffon... Nelle sue enunciazioni sembra che Garcia voglia emulare Mourinho senza però avere la personalità del Number One anche se cerca di imitarlo negli atteggiamenti. Quel suo agitarsi ad ogni conferenza stampa, dando valutazioni del tutto di parte sulla attuale classifica dei giallorossi (che definisce deficitaria per effetto dello scontro torinese con la Juve dove ritiene di essere stato defraudato per gravi errori arbitrali), quel gridare costantemente al mondo che loro sono i più bravi e vinceranno, è un modo per confessare la propria debolezza nei confronti di un avversario effettivamente più forte. Garcia è un ottimo allenatore a cui però non riescono le imitazioni che lo rendono poco simpatico e molto arrogante. Non sa neppure che così facendo accresce nell'avversario gli stimoli di batterlo. Mai stuzzicare il can che dorme... se dorme! Un bravo a Pippo Inzaghi per aver saputo trasmettere il suo carattere ai giocatori del Milan che agonisticamente hanno saputo tenere testa alla qualità della Roma, anche in inferiorità numerica. Si vede la mano di Mancini nell'Inter ritornata al buon gioco. Sicuramente il lavoro del Mancio, arrivato da poco, porterà i suoi benefici effetti anche se sembra che la squadra nerazzurra sia pervasa da una sorta di maleficio, chissà... Complimenti a Carlo Ancelotti che ha portato il suo Real sul tetto del mondo. Auguri ai nostri lettori di Buon Natale. di Luciano Moggi