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Umberto Veronesi sotto accusa: a causa sua troppi interventi al seno

Matteo Legnani
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Steve Narod, professore di epidemiologia dell' università di Toronto, è l' anti-Veronesi d' America. Sulla base dei suoi studi, dice ripreso dal "Fatto Quotidiano": "Scompaiono da soli il 10 per cento dei tumori al seno impalpabili di 2 centimetri, il 50 per cento dei tumori al seno di 1 centimetro e il 99 per cento dei tumori al seno di 1 millimetro". Una parte dei tumori al seno, dunque, sparisce da sola, così come è venuta. Ma oggi i controlli a cui le donne si sottopongono sempre più precocemente scoprono tumori anche piccolissimi e avviano un gran numero di percorsi medici. Controlli, palpazioni. Ma anche mammografie, ecografie, risonanze magnetiche. Poi biopsie e, via via, interventi chirurgici. In questo percorso entrano anche le donne con tumori "indolenti" che mai sarebbero diventati pericolosi o addirittura, secondo il professor Narod, sarebbero scomparsi da soli. Eppure ci sono donne che preferiscono interventi preventivi e radicali: come Angelina Jolie, che ha annunciato al New York Times di essersi fatta asportare prima entrambe le mammelle e poi anche le ovaie, per evitare il rischio di sviluppare un cancro a cui era predisposta e di cui erano morte la madre, la nonna e la zia. Certo, però, che l' overtreatment di alcune donne - spiegano i medici - è ripagato con la salvezza di tante altre che altrimenti si sarebbero ammalate e magari sarebbero morte. "Oggi possiamo guarire l' 85 per cento delle donne che si ammalano di tumore del seno, circa 30 mila ogni anno", dice Veronesi. Non è vero, ribattono i critici, anche italiani, medici e professori che fanno lo stesso lavoro di Veronesi ma che preferiscono non attaccarlo mettendoci la faccia: "È ancora troppo potente".

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