Emozioni pericolose. La (folle) pubblicità di Banca Etruria: il messaggio dell'ex istituto di papà Boschi
È l'istituto di credito più famoso tra i quattro salvati dal crac grazie al decreto del 22 novembre, che ha deciso l'azzeramento del valore dei risparmi investiti in azioni e obbligazioni subordinate delle banche in crisi. È la Banca Etruria, che sin dall'inizio di questa brutta vicenda è stata al centro della polemica per via del ruolo svoltovi da papà Boschi, che ne fu per un certo periodo il vicepresidente. E in seguito, purtroppo, è stata al centro anche della cronaca nera, perché si tratta della banca del pensionato di Civitavecchia Luigino D'Angelo, suicidatosi dopo aver perduto tutti i soldi, che era stato convinto a investire proprio nelle famigerate obbligazioni poi diventate carta straccia. Per questi motivi è strana la sensazione provocata dalla visione di un cartellone pubblicitario attaccato a una vetrina di Banca Etruria (la foto l'ha pubblicata Gianluigi Paragone sul suo profilo Twitter). Si legge: «Entra e tocca i nostri lingotti. L'oro è un'emozione preziosa». Emozione preziosa ma pericolosa.