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Il Vaticano di Francesco a Natale festeggia Maometto. Furia di Magdi Allam: "Profeta da arrestare e condannare a morte"

Andrea Tempestini
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Una particolare coincidenza natalizia: per la prima volta da 457 anni la notte tra il 24 e il 25 dicembre ha visto coincidere la ricorrenza della nascita di Gesù e di Maometto. Un segno che - secondo Magdi Cristiano Allam in un commento su Il Giornale - è stato colto dalla chiesa come una "segno di Dio" per legittimare Maometto e l'islam". Per esempio, Padre Vincent Feroldi, responsabile delle relazioni con i musulmani della Conferenza episcopale francese, ha scritto: "Comunità cristiane e musulmane avranno il cuore in festa. Renderanno grazie a Dio, ciascuna nella propria tradizione, per questa buona novella che è la nascita di Gesù o di Maometto, nascite che saranno fonte di incontro tra uomini e donne credenti e Colui che è fonte di vita, fonte della vita. In tale unità di data rarissima molti vogliono vedervi un segno di Dio". E ancora, le parole di Don Cristiano Bettega, direttore dell'Ufficio della Cei per l'ecumenismo e il dialogo: "Quest'anno musulmani e cristiani si trovano a celebrare nello stesso giorno la nascita di due figure imprescindibili e preziose della storia". A questo punto, scatta il duro commento di Allam, che scrive: "È arrivato il momento che la Chiesa sappia che se Maometto fosse vissuto oggi e avesse personalmente decapitato 600 o 900 ebrei maschi adulti così come fece nel 627 a Medina (...) sarebbe stato arrestato e condannato alla pena capitale perpetua per crimini contro l'umanità". E ancora: "C'è qualcuno nella Chiesa che è al corrente che Allah nel Corano ha condannato l'ebraismo e il cristianesimo come miscredenza e che tutti i non musulmani devono essere annientati?", chiede provocatorio. Dunque, la conclusione: "Oggi ci stiamo arrendendo persino dentro casa nostra, scegliendo l'eutanasia e affidando all'islam carnefice il compito di staccare la spina".

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