Edwige Fenech perde in Cassazione la lite col Fisco per la sua casa di lusso
Edwige Fenech perde in Cassazione un round della lite con il fisco relativa alle imposte sulla casa che la nota produttrice cinematografica aveva acquistato nel 2005 nel quartiere Prati di Roma. La sezione tributaria della Suprema Corte ha accolto il ricorso presentato dall'Agenzia delle Entrate contro la sentenza con cui la Commissione tributaria regionale del Lazio aveva dato ragione a Fenech: al centro della controversia, le agevolazioni per l'acquisto della prima casa, applicate in fase di compravendita, che il Fisco aveva ritenuto decadute poichè, a suo parere, l'immobile in questione era da considerare "di lusso", data la superficie superiore ai 240 metri quadrati. Leggi anche: "Mi è uscito fuori il...": Pozzetto e Fenech, confessione clamorosa I giudici del merito (Commissione tributaria provinciale di Roma e Commissione tributaria regionale del Lazio) avevano invece accolto i ricorsi dell'attrice, riconoscendo che la superficie utile della casa era inferiore ai 240 metri quadrati - parametro fissato per le abitazioni considerate "di lusso" - escludendo da tale computo l'area del piano superiore con una veranda e una terrazza di oltre 105 metri quadrati. La Cassazione ha annullato la decisione di secondo grado, rinviando la causa alla Commissione tributaria regionale del Lazio: "Erroneamente i giudici d'appello hanno ritenuto non computabile la superficie dei locali al settimo piano, qualificati come terrazza (ma accatastati come veranda e lavatoio) e l'ampliamento risultante dal catasto". Tale "errore di diritto" ha "influito anche sulla correttezza, sul piano logico, dell'accertamento di fatto compiuto dal giudice del merito, che ha totalmente omesso di verificare in concreto, sulla base delle caratteristiche dell'effettiva destinazione dei locali indicati e delle visure catastali, se i locali avessero o meno una propria effettiva utilizzabilità".