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Kate Middleton, il "miracolo" dopo il parto: dopo sole sette ore era già così

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Matteo Legnani
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Certo, pure la più brutta tra le brutte, con parrucchieri, truccatori, massaggiatori, camerieri, maggiordomi, estetiste, nutrizionisti, assistenti di stile, assistenti a questo e a quello, sarebbe quantomeno carina se non addirittura perfetta. In ogni caso, dopo che la duchessa di Cambridge, Kate Middelton, ha dato alla luce il terzogenito e si è fatta immortalare poche ore dopo il parto, perfetta che più perfetta non si può, la domanda che più o meno si sono poste quante hanno partorito un bambino senza poi riconoscersi per la trasformazione che tale evento comporta, è stata: ma solo noi siamo Marlo? Marlo, per chi non lo sapesse, è la protagonista del film "Tully", diretto da Jason Reitman in uscita il 4 maggio negli Usa e poi a ruota nel resto del mondo. Marlo, la protagonista, interpretata da Charlize Theron, che per il ruolo è ingrassata 22 chili, è mamma di tre figli. Il terzo, come per Kate, avuto da poco. Non è affatto perfetta e forse proprio per questo piacerà, perché rappresenta la realtà, le mamme normali, o comunque la maggior parte delle mamme. Del parto le è rimasto il grasso addosso, le occhiaie sono una costante, i capelli... questi sconosciuti, ai piedi ha le ciabatte e non i tacchi a spillo 12 come Kate, allatta, si alza la notte, accudisce il figlio, dorme poco e quando potrebbe è già giorno. Leggi anche: E' un maschio: nato il terzo figlio di William e Kate E poi c' è lei, Kate Middelton. Che lo scorso 23 aprile, nel giorno in cui l' Inghilterra festegga il patrono San Giorgio, ha assicurato il quinto erede al trono inglese dopo Carlo, William, George e Charlotte. Alle 14.45 ore italiane, non appena varcata la soglia del St Mary' s Hospital - la clinica dove partoriscono i reali -, il sentimento di gioia per la nuova nascita si è mischiato ad un altro sentimento: l' invidia. Quella delle mamme imperfette, non nel ruolo ma nell' apparenza, che, vedendo Kate fresca come una rosa, in qualche modo si sono sentite inadeguate. Lei sembrava appeta tornata da una passeggiata nei giardini reali. Il post parto, però, non sempre è una passeggiata. Ci sono le emozioni da gestire, c' è da fare i conti con un corpo che è cambiato e che continua a cambiare, c' è da fare i conti con il miracolo della nuova vita, con gli ormoni che impazziscono e non sempre si riesce a tenerli a bada, con l' allattamento, con l' umore. Certo, "ostacoli" naturali appagati - a meno di depressioni post partum - dalla meraviglia di una nuova vita. Ma a Kate, tutto questo, sembra non appartenere. Ed ecco l' invidia (forse sana, chissà) delle mamme "normali", che vorrebbero anch' esse avere 23 persone al seguito in clinica e a casa come Kate. E invece, bisogna accontentarsi. Della mamma che se va bene ti scippa il bambino dalle braccia perché lei è più competente, della suocera che si sente autorizzata a dare consigli non richiesti (ma non sempre mamme e suocere sono così antipatiche), del marito/compagno che fa fatica a comprendere la portata di quello che sta succedendo e infila un errore dietro l' altro... e via così. Forse è per questo che vedere Kate così bella e così perfetta in quel vestito rosso disegnato da Jenny Packam (la stessa che l' ha vestita per la presentazione al mondo dei primi due figli) indossato come omaggio a Lady Diana (anche lei vestì di rosso dopo la nascita di Harry) fa un po' venire il nervoso. Ma se è vero che può succedere di riprendersi così velocemente da un parto, è anche vero che Kate l' abbiamo vista per pochi minuti. Smessi i panni del protocollo reale, non sappiamo come se la passa. Magari è come tutte le mamme del mondo. O forse piace credere che no, che lei è perfetta, un sogno. Reale proprio perché irreale. di Tiziana Lapelosa

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