FenealUil: 18 mesi senza contratto, sciopero generale edilizia 18 dicembre
Roma, 16 nov. (Labitalia) - "Noi per il 18 dicembre abbiamo convocato, nostro malgrado, uno sciopero generale. Non è usuale che la nostra categoria decida di fare una mobilitazione estrema come può essere lo sciopero generale, però a 18 mesi dalla scadenza del contratto nazionale dell'edilizia abbiamo fatto tanti incontri con Ance ma ancora adesso veri risultati non ce ne sono". Così Vito Panzarella, segretario generale della FenealUil, spiega a Labitalia i motivi che hanno spinto la categoria sindacale dei lavoratori edili a convocare, unitariamente con Fillea Cgil e Filca Cisl, lo sciopero generale del settore dell'edilizia. Secondo Panzarella, "l'Ance è stata fino ad ora in fase di rinnovo del suo presidente e probabilmente anche questo ha frenato la possibilità di arrivare alla chiusura del rinnovo del contratto". "Ma stiamo parlando - ricorda - di un milione e mezzo di lavoratori edili che hanno diritto, come tutti gli altri lavoratori, ad avere un contratto di lavoro. Per questo, noi alla fine abbiamo deciso di fare il 18 dicembre sciopero e 6 manifestazioni nazionali: due al Nord, Padova e Torino, una a Roma, poi Napoli, Cagliari e Palermo". "Saranno sei iniziative -spiega Panzarella- in cui faremo convogliare migliaia di lavoratori. Nel frattempo, abbiamo fatto oltre mille assemblee nei luoghi di lavoro, il 20 novembre faremo in tutta Italia iniziative di volantinaggio, di propaganda per preparare la manifestazione perché riteniamo che i lavoratori edili hanno diritto anche loro a rinnovare il contratto". Un contratto che, spiega Panzarella, contiene degli elementi ineludibili non solo per i lavoratori ma per il futuro dell'intero settore. "Nel non approvare la nostra piattaforma -sottolinea- ci sono dei nodi politici che l'Ance non vuole sciogliere". "La nostra proposta -aggiunge- punta a una riqualificazione del comparto stesso. Questo è un settore che la crisi ha completamente distrutto, che ha perso 800mila posti di lavoro e 100mila imprese. E' un settore che prima della crisi nel 2008 rappresentava oltre l'11% del Pil e oggi ne rappresenta più o meno l'8%". "E noi riteniamo che tra le prima questioni, su cui con l'Ance non si riesce a trovare una soluzione, c'è -spiega- il sistema della bilateralità, che per il settore è estremamente importante. Noi abbiamo chiesto una semplificazione affinché il sistema della bilateralità continui a svolgere la funzione che ha svolto in questi anni. E bisogna quindi anche -aggiunge- rimodularla sulle nuove esigenze. E quindi abbiamo chiesto alla nostra piattaforma di semplificarla a livello regionale per evitare doppioni ed eccessive spese. E su questo con l'Ance non riusciamo a trovare un accordo". "L'altra questione fondamentale -continua Panzarella- riguarda i confini contrattuali. Le imprese stanno scappando dal contratto edile. Oggi nei cantieri edili noi troviamo lavoratori che fanno lo stesso mestiere che facevano prima ma invece del contratto dell'edilizia si applicano altri contratti: quello del multiservizi, dei metalmeccanici, perché magari sono contratti che costano di meno e su temi come quelli della sicurezza hanno costi minori". "E su questo tema -aggiunge- va data una risposta precisa perché altrimenti anche le associazioni dei costruttori avranno difficoltà. E questa è una questione prioritaria, noi abbiamo chiamato la nostra proposta 'contratto di cantiere': chi lavora nel cantiere deve applicare il contratto edile". L'altra questione imprescindibile, aggiunge Panzarella, "è quella di fare l'assistenza sanitaria, come già prevedono altri contratti di lavoro. Abbiamo previsto nella nostra piattaforma un contributo per fare appunto la assistenza sanitaria a carattere nazionale per dare risposte a questi lavoratori che ne hanno bisogno. E poi abbiamo chiesto di raddoppiare il contributo economico per la previdenza integrativa, vista le difficoltà di accedere alla pensione". E poi la questione sicurezza e infortuni. "Negli ultimi anni -continua- nonostante il settore si sia dimezzato il numeri degli infortuni e dei morti sul lavoro è aumentato. E sono aumentati i morti over 50. Questo è causato dal sistema dei subappalti a cascata, che va assolutamente frenato". E sulla parte salariale Panzarella è chiaro: "Noi abbiamo chiesto aumenti salariali con altri settori di nostra competenza e che abbiamo già rinnovato. Abbiamo chiesto 106 euro di aumento, tenuto conto che nel precedente contratto, per senso di responsabilità visto che eravamo nel pieno della crisi, abbiamo portato a casa 40 euro. Io penso che i lavoratori edili hanno diritto a rinnovare il contratto e a farlo dal punto di vista economico in modo significativo, e questo può servire anche al rilancio dei consumi".