I punti dell'Isde nell'agenda del nuovo Governo in difesa di salute e ambiente

Rifiuti, acqua, energia, aria, mobilità, campi elettromagnetici, pratiche agricole, tutela del territorio, lavoro e rischi industriali
domenica 20 gennaio 2013
I punti dell'Isde nell'agenda del nuovo Governo in difesa di salute e ambiente
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Roma, 17 gen. (Adnkronos Salute) - "Un forte ripensamento dell'attuale modello di sviluppo e dell'intero sistema economico che riconosca la centralità del binomio ambiente e salute, come insegnano le tante vicende come ad esempio quella dell'Ilva di Taranto. Perché il rapporto dinamico e indissolubile che lega ambiente e salute deve divenire un punto di fondamentale interesse e riflessione nell'ambito politico, scientifico, economico, culturale e universitario nel nostro Paese". Ad affermarlo è l'Associazione Medici per l'Ambiente (Isde Italia) che indica in 9 punti (rifiuti, acqua, energia, aria, mobilità, campi elettromagnetici, pratiche agricole, tutela del territorio, lavoro e rischi industriali) i temi che dovrebbero essere all'ordine del giorno della prossima agenda del nuovo Governo. "Chiediamo più risorse per il comparto sanitario e per la prevenzione - sottolineano i medici per l'ambiente - risorse che potrebbero essere agevolmente recuperate da una più attenta lotta all'evasione fiscale, alla corruzione, agli sprechi, ai privilegi e con una netta riduzione delle spese militari. Inoltre il Servizio sanitario nazionale deve essere potenziato e deve rimanere il fulcro dell'assistenza sanitaria così da continuare ad assicurare elevati livelli di prestazioni, in forma di prevenzione, diagnosi, assistenza e cura a tutti i cittadini". L'Isde auspica inoltre che "i crimini ambientali siano presto configurati, anche per legge, come crimini contro l'umanità". Ecco in sintesi i punti elaborarti dai medici per l'ambiente per l'agenda politica del prossimo Governo. 1) Energia: "è necessario un rapido incremento delle politiche di risparmio energetico, di ricerca e diffusione delle energie veramente rinnovabili (solare, solare termico e minieolico) e l’avvio di programmi di emancipazione rapida dalle fonti di energia fossile. Si deve realizzare subito un piano energetico nazionale per una corretta valutazione della domanda e dell’offerta energetica, anche al fine di programmare la chiusura dei grandi poli di produzione energetica già esistenti. E’ parallelamente indispensabile un programma di diffusione su tutto il territorio nazionale di piccole centrali e la rinuncia alla costruzione di nuovi grandi poli energetici". 2) Aria: "E’ indispensabile che in tutto il territorio nazionale siano ampliate le reti di monitoraggio della qualità dell’aria, con utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, in particolare nelle aree e nei distretti con presenza di altre rilevanti fonti d’inquinamento: aree industriali, grandi poli di produzione energetica, città con elevato traffico veicolare, aree aeroportuali e portuali. Devono essere realizzate politiche attive che riducano complessivamente la necessità di ricorrere ai processi di combustione, principali responsabili dell’inquinamento atmosferico urbano". 3) Mobilità: "Una migliore qualità dell'aria potrà essere garantita soltanto da una rapida trasformazione dell'intero sistema dei trasporti che permetta una drastica riduzione dell'immissione in atmosfera dei prodotti derivanti dalla combustione di petrolio, gasolio, benzine e gas. E' necessario quindi prima di tutto ridurre lo spostamento delle merci su grandi distanze, disincentivare il trasporto commerciale su gomma ed incentivare il trasporto su rotaia e le cosiddette autostrade del mare per il trasporto di merci e persone. 4) Gestione dei rifiuti: "L'Isde auspica e sostiene la politica delle cosiddette 'R'. Ovvero riduzione della produzione dei rifiuti, raccolta differenziata porta a porta, riciclo, riuso, riparazione e responsabilizzazione dei cittadini e delle istituzioni, così da evitare l'incenerimento dei materiali post-utilizzo e da ridurre progressivamente il loro conferimento in discarica dei rifiuti. E' necessario che si arrivi ad un incremento delle filiere brevi del ciclo dei materiali post-utilizzo, in modo che possano essere attuati maggiori controlli e che l'intero ciclo possa essere gestito in relazione alle peculiarità sociali ed economiche di micro-aree territoriali. 5) Acqua: "E' e deve rimanere un bene comune e ad ogni individuo va garantito in modo gratuito l'accesso all'acqua in misura sufficiente a garantire dignitose condizioni di vita. Le normative italiane ed europee già esistenti a garanzia della potabilità e salubrità delle acque erogate alle popolazioni devono essere attuate concretamente e migliorate in modo da garantire una sempre maggiore tutela della salute e il pieno rispetto del principio di precauzione. Non si dovrà più far ricorso all'istituto della deroga che ha permesso di destinare a consumo umano, nell'ultimo decennio, acque con elevati livelli di sostanze tossiche e cancerogene". 6) Campi elettromagnetici: "Sulla base dei documenti ufficiali dell'European environment agency (Eea), che evidenziano rischi acclarati per la salute umana, e della recente classificazione da parte dell'Agenzia internazionale di ricerca sul Cancro(Iarc) dei campi elettromagnetici come cancerogeni di classe 2 B, ritiene necessario che si emanino e dispongano norme e misure atte a ridurre, in prossimità di scuole, centri sportivi e aeree densamente abitate, l'esposizione (in specie dei bambini e dei più giovani) a questo tipo di energia non ionizzante e che si rivedano le norme che autorizzano, anche nelle scuole, le cosiddette aree wireless. 7) Pratiche agricole: "E' indispensabile incentivare le coltivazioni biologiche. Sostenere i programmi per una rapida eliminazione dei pesticidi e dei fitofarmaci dalle pratiche agricole. Inoltre si devono avviare e diffondere con progetti di ricerca e riconversione al biologico. In tal senso occorre che i Piani di sviluppo regionali (Psr) prevedano una revisione dei disciplinari di agricoltura integrata in modo che i contributi comunitari vengano erogati solo a fronte di una effettiva e controllabile riduzione dell'utilizzo di mezzi chimici di sintesi attuata mediante sostituzione, documentata, con misure alternative". 8) Ambiente di lavoro e rischi industriali: "E' necessario un impegno crescente per l'eliminazione dei fattori di nocività presenti nei luoghi di lavoro e delle cause di infortunio, in modo speciale nel settore edilizio. Anche in applicazione della direttiva Rach (Registration, Evaluation and Authorisation of CHemicals) concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche, è necessaria la piena osservazione del principio di sostituzione delle sostanze nocive con sostanze innocue o meno nocive". 9) Tutela del territorio: "Legiferare a favore del recupero dei manufatti edilizi già esistenti e per la messa in sicurezza del territorio in modo tale da contrastare il dissesto idrogeologico. No a condoni edilizi e maggiore lotta all'abusivismo".