E' nelle colture periurbane la soluzione alle aree industriali abbandonate
Rimini, 7 nov. - (AdnKronos) - L'agricoltura che entra in città e la circonda, ridando dignità alle zone industriali abbandonate, svuotate dalla crisi. Cinture verdi urbane che si propongono non solo come nuovo modello economico, ma anche come ‘sentinelle' dell'espansione edilizia e quindi della cementificazione, a difesa dell'ambiente naturale. E' la visione del presidente della Cia (la Confederazione italiana agricoltori) Secondo Scanavino che in occasione di Ecomondo ha preso parte alla sessione tematica di approfondimento “L'agroalimentare di qualità ecologica nelle cinture verdi urbane: verso Expo 2015”. “Si è affievolita la richiesta di aree industriali e questo consente agli urbanisti di ‘mettere le cose a posto'. I capannoni e le zone industriali abbandonati si possono trasformare in aree in cui si coltiva grazie all'agricoltura periurbana ”, spiega all'Adnkronos Scanavino che porta ad esempio il caso Parma: “lì si è stabilita una cintura urbanistica oltre la quale la città non si deve più espandere, un po' come le antiche mura, che oggi si trasformano in mura virtuali e ridanno dignità all'agricoltura, luogo in cui l'espansione urbanistica non deve più arrivare”. L'agricoltura urbana si mette quindi in relazione con la mutata situazione economica ma deve relazionarsi anche con la città. “Importante il tema dei farmer market, ma è importante anche recuperare il negozio di prossimità attraverso accordi tra agricoltori e commercianti, superando la logica della grande distribuzione e tornando al fresco. Così – aggiunge Scanavino - il commerciante diventa il certificatore terzo della bontà dell'agricoltura e del dettaglio”. Sul tema lavora “Spesa in Campagna”, l'associazione della Cia particolarmente attiva nella aree periurbane e che punta a portare i cittadini nelle aziende agricole.