Mercalli, l'accordo Usa-Cina è un passo avanti, ma non risolverà i problemi climatici
Roma, 12 nov. - (AdnKronos) - L'annuncio di nuovi target di riduzione delle emissioni da parte dei due più grandi emettitori mondiali, Cina e Stati Uniti, “è un ottimo segnale, ma non cantiamo vittoria perché non risolve il problema climatico. Indietro non si torna”. Luca Mercalli, il meteorologo e climatologo noto al grande pubblico per la partecipazione al programma televisivo “Che tempo che fa”, commenta all'Adnkronos l'intesa che Barack Obama e il suo collega cinese Xi Jinping hanno trovato per arginare i danni dell'inquinamento. “Le diminuzioni a cui si fa riferimento non sono sufficienti – continua Mercalli - dovremmo fare molto più. Secondo l'Ipcc, per avere un effetto di limitazione dell'aumento della temperatura globale, le emissioni di gas effetto serra dovrebbero subire un taglio tra il 40 e il 70% e in ogni caso otterremmo un contenimento del riscaldamento a 2°C”. Segnale comunque positivo sì, ma si tratta anche di svolta obbligatoria, almeno per due ragioni: “In primo luogo perché le energie rinnovabili si stanno conquistando il loro spazio e, dal punto di vista tecnologico, non prenderne atto sarebbe come difendere il codice Morse nell'era dei telefonini – spiega Mercalli – in secondo luogo, anche questi due Paesi stanno ormai facendo i conti con i problemi climatici, che quindi non sono più considerati il problema dell'atollo corallino che va a fondo”. Mercalli ricorda poi che “l'accordo più importante a livello globale sarà quello di Parigi 2015, ma questo è un segnale che predispone: dopo anni di disattenzione, indifferenza e ostruzionismo, Cina e Usa, che sono gli ultimi della classe in politiche su clima ed energia, cercano di dare un segnale positivo, poi dalla carta vedremo come questo si trasformerà nei fatti”.