Turismo, salute e ambiente si incontrano alle terme
Roma, 16 apr. - (AdnKronos) - Una piccola vacanza, una pausa dallo stress e un momento da dedicare completamente a noi stessi, per rimettersi in forma prima dell'estate e scaricare la tensione del lungo inverno. Niente meglio delle terme, alla portata di tutti grazie ai 380 stabilimenti diffusi in 20 regioni e in 180 comuni. Un patrimonio nazionale che dà occupazione, tra diretta e indiretta, a oltre 65.000 persone e che coniuga valenze sanitarie, turistiche e ambientali. Un patrimonio in cui gioca un ruolo di primo piano la geologia perché è "grazie agli studi e alle ricerche dei geologi e degli esperti di scienze della terra e della chimica che sappiamo come nascono le acque minerali e termali - ha proseguito Jannotti Pecci - quali sono la loro composizione e caratteristiche chimico-fisiche, come estrarle, raccoglierle, distribuirle e tutelarle ma grazie alla medicina termale e alle terme sappiamo come e perché fanno bene, quali trattamenti terapeutici e riabilitativi termali possono essere erogati", spiega Costanzo Jannotti Pecci, presidente nazionale Federterme. "Le acque minerali e termali - aggiunge - rappresentano risorse preziose di un patrimonio naturale che il sistema dell'industria termale ha messo al servizio dei cittadini ed è stato realizzato un modello di welfare termale di reputazione internazionale, basato sulla ricerca scientifica e sulla validazione terapeutica dei trattamenti, erogati dal Servizio Sanitario Nazionale su prescrizione del medico o del pediatra di famiglia”. “Forse nessun Paese al mondo possiede tante stazioni termali come l'Italia", aggiunge Domenico Sessa, consigliere dell'Ordine dei Geologi della Campania, una delle regioni italiane dove il termalismo è maggiormente sviluppato e con altre realtà del nostro Paese si pone ai vertici dell'industria Spa italiana ed europea. Sono 376 le aziende termali italiane (comprese quelle che disponendo di uno o più stabilimenti esercitano come attività principale la ricezione alberghiera); il 40,7% al Nord-Est, il 36,2% nel Mezzogiorno, il 15,1% al Centro e l'8 % nel Nord-Ovest. Ma chi è l'utente tipo delle terme? Stando ai dati, è sempre più giovane: nel 2014, è scesa al 47% la quota degli anziani (cioè delle persone con almeno 65 anni di età) mentre è salita la quota dei bambini e ragazzi fino a 17 anni, 10%, e al 43% quella degli adulti, da 18 a 64 anni. Segno evidente che anche i più giovani apprezzano le terme. Le donne (con un 54% del totale) continuano a rappresentare la componente più rilevante della clientela anche se di recente il divario tra i due sessi si è ridotto in misura apprezzabile. E i servizi più richiesti? Le inalazioni e i fanghi con bagni costituiscono i due più importanti cicli di cura, con il 58,9 e il 19,6 % delle prestazioni accreditate. Cresce la domanda di massoterapia che registra la soddisfazione per i benefici ricevuti dell'83% delle persone (con valori massimi per entrambi i sessi nella classe di età tra i 45 e i 54 anni). "In base all'origine della risorsa, sul territorio sono presenti due tipi di emergenze termali: quelle legate all'ambiente carbonatico e quelle legate ai distretti vulcanici attivi”, spiega ancora Sessa. Termalismo e geologia sono al centro della convention con la partecipazione di geologi da tutta Italia, a Contursi Terme il 22 aprile. Organizzata dall'Ordine dei Geologi della Campania con il patrocinio di Federterme e Consiglio Nazionale dei Geologi ed in programma il 22 Aprile con la partecipazione dei massimi esperti, operatori e rappresentanti dell'industria termale italiana. Occasione anche per presentare i dati delle ultime ricerche effettuate in Italia e sulle aree termali come i Bagni di Traiano e le Terme di Chianciano.