Roma, 27 set. - (Adnkronos) - Parte da Bracciano e da L'Aquila la sperimentazione sul campo di Smart-i, il sensore che installato sui comuni pali della luce trasforma l'illuminazione pubblica in una rete in grado non solo di dimezzare le bollette ma anche di fornire ai cittadini e all'amministrazione una serie di servizi che vanno dalla sicurezza alle informazioni sul traffico. L'idea è di due giovani imprenditori che con il sensore di loro invenzione, lo Smart-i appunto, rivoluzionano il concetto di lampione adattandolo all'era delle smart city, dove la parola d'ordine è efficienza. Proprio in questi giorni si sta procedendo con l'installazione di Smart-i negli 'smart districts' di Bracciano e L'Aquila, aree dedicate alla sperimentazione del prodotto affinché le amministrazioni possano verificare direttamente i vantaggi del sistema. "Smart-i nasce nel 2012 per rispondere alla richiesta di risparmio energetico nell'ambito dell'illuminazione pubblica - spiegano all'Adnkronos Mauro Di Giamberardino e Gabriele Randelli, i fondatori della start up - si tratta di un sensore da installare sui lampioni dell'illuminazione pubblica per abbattere i costi. Dai dati delle città campione e attraverso una simulazione, abbiamo visto che si può arrivare fino al 49% di risparmio". Non solo risparmio, ma anche sicurezza e più servizi ai cittadini, perché le telecamere installate sui lampioni sono in grado di realizzare un'analisi dell'ambiente a 360 gradi, dal traffico alle condizioni di illuminazione e meteorologiche; tutti questi dati vengono elaborati e utilizzati per regolare il flusso dell'illuminazione pubblica a seconda delle necessità. Ma oltre all'illuminazione, garantiscono altri servizi come l'assistenza per il parcheggio, spot wi-fi, informazioni sul traffico. Smart-i è uno dei progetti vincitori di Enel Lab, concorso dedicato alle giovani start up che inventano il futuro, parte delle iniziative celebrative per i 50 anni del gruppo. "Per stare al passo con l'innovazione bisogna tenere il piede dove l'innovazione si realizza, cioè spesso nelle piccole start up. E' successo con il mondo di Internet e ora sta succedendo nell'energia", spiega all'Adnkronos Alberto De Paoli, responsabile Enel Lab. Il supporto finanziario ai progetti vincitori, come Smart-i, si articola in due anni: nel primo anno la start up riceve un contributo di 250mila euro a fondo perduto; nel caso in cui il primo anno abbia successo, nel secondo anno la start up riceve un ulteriore finanziamento di 400mila euro a fronte di una quota di capitale del 30%. "Alla fine del secondo anno, ci siederemo con le start up per decidere il futuro, ci potranno essere contratti in esclusiva con il gruppo, supporto per la commercializzazione oppure l'acquisizione della società - aggiunge Alberto De Paoli - Se invece dopo due anni l'iniziativa non si sia rivelata un successo, ci siamo riservati il diritto ad uscire dalla società a fronte di un euro lasciando la start up libera di cercare altre strade". Per il momento, i lampioni intelligenti Smart-i faranno la loro comparsa a L'Aquila, a Bracciano e nello smart village Enea a Casaccia, per arrivare, a fine anno nel sud Italia. E per quanto riguarda i costi per le amministrazioni, "prevediamo che l'installazione di Smart-i venga fatta ogni 10-15 lampioni, con un tempo di ritorno dell'investimento stimato in circa tre anni", aggiungono i fondatori della start up.