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Contro le reti da pesca abbandonate in mare al via 'The healthy seas'

Circa 640.000 tonnellate
domenica 24 marzo 2013
Contro le reti da pesca abbandonate in mare al via 'The healthy seas'

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Roma, 18 mar. - (Adnkronos) - Secondo un rapporto realizzato da Fo e Unep, le reti dismesse abbandonate alla deriva negli oceani ammontano a circa 640.000 tonnellate, un decimo di tutti i rifiuti presenti in mare. Si tratta di reti che rimangono nell'ecosistema marino per centinaia di anni, responsabili della cattura accidentale di delfini, tartarughe e uccelli. Ridurre i rifiuti solidi presenti nei mari e in particolare le reti da pesca, attraverso il recupero e il riciclo del materiale abbandonato, è l'obiettivo del progetto internazionale "The Healthy Seas, a Journey from Waste to Wear", iniziativa lanciata da Aquafil, Ecnc Land & Sea Group e Star Sock. L'iniziativa si articolerà in tre punti: la prima fase, "Healthy Seas", si concentrerà su tre aree costiere europee, Mare del Nord (Paesi Bassi e Belgio), Mar Adriatico (Italia, Slovenia e Croazia) e Mar Mediterraneo (Spagna); la seconda individuerà procedure che scoraggino l'abbandono delle reti da pesca in mare agevolando la gestione responsabile delle reti da pesca giunte a fine vita, permettendo il loro recupero e la rigenerazione in nuovi prodotti; durante la terza fase saranno sviluppate proposte concrete per i Governi affinché il lavoro fatto possa trasformarsi in risultati di lungo termine. Sarà inoltre costituito un fondo "Healthy Seas" volto alla sensibilizzazione sui temi della salute e conservazione dei mari, il recupero delle reti da pesca abbandanate e al finanziamento di progetti locali. Lo sviluppo del progetto prevede che i tre fondatori del consorzio aprano ad altri partner sia del mondo profit sia di quello non profit. Saranno inoltre coinvolte comunità locali, esperti e operatori del settore per la creazione di best practise che consentiranno di migliorare il recupero e la rigenerazione delle reti. Le reti recuperate sono ancora troppo spesso inviate alle discariche o semplicemente bruciate; attraverso il programma "Healthy Seas" verranno invece rigenerate in filo Econyl, materia prima utilizzata per ri-creare prodotti nuovi, come calze, costumi da bagno, biancheria intima e tappeti.