Il 'carrello della spesa virtuale' del Wwf diventa internazionale

In occasione del lancio della campagna globale ''Think.Eat.Save'' contro gli sprechi alimentari
domenica 9 giugno 2013
Il 'carrello della spesa virtuale' del Wwf diventa internazionale
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Milano, 5 giu. - (Adnkronos) - In occasione del lancio della campagna globale "Think.Eat.Save" contro gli sprechi alimentari il Wwf, scelto come partner italiano dai promotori Unep e Fao, presenta a livello internazionale il "carrello della spesa virtuale", programma online per calcolare l'impatto ambientale delle nostre scelte alimentari e scoprire quanta acqua e Co2 mettiamo ogni giorno nel piatto o, peggio ancora, buttiamo direttamente tra i rifiuti. Lo speciale eco-carrello da oggi sarà online in italiano sulla piattaforma One Planet Food del Wwf (www.oneplanetfood.info) con nuovi contenuti dedicati allo spreco, e in versione inglese sul sito globale della campagna www.thinkeatsave.org. A inaugurarlo, la nuova "ricetta verde" della eco-food blogger Lisa Casali, realizzata con gli scarti degli alimenti. Wwf lancia così la sua roadmap di avvicinamento all'Anno Europeo dello spreco alimentare, indetto per il 2014 come momento di un percorso più ampio che vede il Parlamento Europeo fortemente impegnato per dimezzare lo spreco di cibo in Europa entro il 2025. Gli impatti del sistema alimentare sull'ambiente sono ben noti: in tre secoli ci siamo "mangiati" tre quarti della natura del pianeta, coltiviamo il 38% delle terre emerse (l'area occupata da attività agricole è 60 volte quella occupata globalmente da strade ed edifici), l'agricoltura globale ha distrutto o trasformato il 70% dei pascoli, il 50% delle savane, il 45% delle foreste decidue temperate e il 25% delle foreste tropicali. Inoltre ogni anno sfruttiamo 4.000 kmc di acqua, prelevati principalmente da fiumi e falde sotterranee, e l'irrigazione è responsabile del 80-90% di questo consumo; senza contare il crescente utilizzo di fertilizzanti e fitofarmaci, che dal 1960 ha visto il flusso di azoto e fosforo attraverso l'ambiente più che raddoppiarsi, causando un diffuso inquinamento idrico ed enormi 'zone morte' ipossiche alle foci dei principali fiumi. Almeno un terzo degli alimenti prodotti a livello globale si perde nel percorso che va dal campo al consumatore finale. E con il cibo vengono "buttati" anche la terra, l'acqua, i fertilizzanti che sono stati necessari per produrlo, senza contare gli inquinanti e i gas serra rilasciati tanto durante il processo produttivo quanto dal cibo in decomposizione nelle discariche. In Italia quasi il 40% del cibo finisce tra i rifiuti. Come negli altri paesi ricchi, è in casa che si spreca di più: oltre 75 kg di cibo a testa ogni anno vengono buttati nella spazzatura, con uno spreco di 500 euro l'anno. Il "carrello della spesa virtuale", realizzato dal Wwf in collaborazione con l'Università della Tuscia, la II Università di Napoli e Mutti, è uno strumento divertente per evitare tutto questo: come in un semplice video-gioco, si passeggia tra gli scaffali di un supermercato, si trascinano frutta, verdure, carni, prodotti confezionati nel proprio carrello, ma sullo scontrino che si riceve alla casa l'importo finale non è scritto in euro, ma in acqua e Co2 spesi o addirittura sprecati se il cibo verrà buttato. La campagna "Think. Eat. Save." nasce a sostegno di Save Food, l'iniziativa per ridurre le perdite e gli sprechi alimentari lungo l'intera catena della produzione e del consumo alimentare, gestita dalla Fao e dall'organizzazione di fiere commerciali Messe Dusseldorf, e nell'ambito dell'iniziativa del segretario generale Onu Fame Zero. "Think. Eat. Save." si rivolge in primo luogo ai consumatori, alla distribuzione e all'industria turistica e punta coinvolgere famiglie, supermercati, catene alberghiere, scuole, club sportivi , associazioni, come pure amministratori delegati, sindaci e leader mondiali. Sul sito della campagna info sulle iniziative in tutto il mondo, una visione globale del problema, suggerimenti per consumatori e dettaglianti, e un forum per scambiare idee e creare una vera cultura globale di consumo alimentare sostenibile www.thinkeatsave.org.