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Cristina Parodi da record: ha 18 autori per fare il 2% di share

"Cristina Parodi Live" e "Cristina Parodi Cover" non decollano, anzi: ascolti da incubo nonostante la gran ressa di cervelli

Giulio Bucchi
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  di Francesca D'Angelo Diciotto autori. Un record. Eppure cotanto team di penne fumanti non è riuscito a sfornare una trasmissione in grado di reggere la sfida pomeridiana dell'Auditel di Cristina Parodi. E dire che doveva essere un'impresa agile. La Parodi Senior è infatti un volto, televisivamente parlando, storico, con un suo zoccolo duro di fans. E, presa la decisione di abbandonare il Tg5 per la più sofisticata La7, non si è buttata su un genere a lei sconosciuto. Anzi. Ha abbracciato un progetto – quello del talk show pomeridiano – che sintetizza al meglio la propria carriera: guizzi di intrattenimento leggero, che recuperano i suoi trascorsi a Verissimo, e l'affondo sull'attualità, che ha lungamente masticato al Tg5. Senza contare che la pregressa media di share era decisamente bassa: lo stesso direttore di La7 Paolo Ruffini puntava a «superare l'attuale 2%-3% di share», come ha dichiarato il giorno della conferenza stampa. Insomma, era una mission più che fattibile. Eppure, il «dream team» della Parodi non ce l'ha fatta, dando  vita a un programma sicuramente elegante, dalla doppia anima Live (tradotto: impegnata) e Cover (più leggera) ma che non sfonda l'Auditel. Al suo debutto, lo scorso 10 settembre, lo show registra infatti 286 mila spettatori (2,2%) nel primo segmento, e 200 mila nel secondo (2,4%). Come se non bastasse, il giorno dopo inizia già a perdere ascolti calando a 260 mila spettatori (2%). E dire che, in questa seconda puntata, aveva come ospite Pippo Baudo, con tanto di dichiarazioni di fuoco sulla Rai e sul suo programma Il viaggio.  Poi, nella settimana successiva, scivola pericolosamente sotto il 2%, fino alla tiepida ripresa di questi giorni. Ma non basta. Perché nonostante la «ripresina» finale (per usare un termine economico) la Parodi viene comunque puntualmente battuta dal telefilm Il commissario Cordier, collocato tra i blocchi «Live» e «Cover», nonché dalla stessa sorellina Benedetta… Certo, gli ascolti di La7 non sono paragonabili ai numeri delle generaliste e bisogna dare alla trasmissione il tempo di rodare. In fondo la Parodi Senior è on air su La 7 da poco più di due settimane. Lo stesso Ruffini, durante il Prix Italia, ha ricordato: «Ci sono progetti che hanno bisogno di più tempo. Formigli è partito bene, Teresa Mannino anche, la Parodi è partita al livello che ci aspettavamo. Avevamo un pomeriggio depresso e sapevamo che saremmo partiti da una situazione che necessitava una svolta per crescere».  Resta però il dilemma sull'utilità di questi, benedetti, 18 autori. Perché va bene che il programma è quotidiano e comprende due segmenti, ma nemmeno il Grande fratello, il cui meccanismo è ben più pesante, ne vanta tanti. Anzi. Lì ne bastano al massimo otto. Invece, a firmare il Cristina Parodi Live e il Cristina Parodi Cover sono Cristina Parodi e Chicco Sfondrini, con Aldo Dalla Vecchia, Claudia Antinoro, Francesca Barra, Luca Bonaccorsi, Claudio Centimeri, Pietro Comper, Matteo Corfiati, Eleonora Cristina, Elisa Dossena, Francesca Filiasi, Elisabetta Francia, Federica Pezzali, Manuela Procaccia, Giuseppe Scognamiglio, Piera Sorrentino, Sara Spreafico e Roberta Virduzzo.  A loro va indubbiamente il merito di confezionare un contenitore privo di trash, affrancato da ex isolani ed ex gieffini (se si eccettua la recente ospitata della Fico…). Una rarità nella nostra tv. Ma non si può certo pensare che la condizione per un buon intrattenimento sia avere – e pagare – così tanti cervelli. Tanto più in tempi di crisi.      

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