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Marco Travaglio contro Urbano Cairo: "Le sue? Tutte balle"

Andrea Tempestini
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Giorno dopo giorno, colpo su colpo, l'irritabilissimo Marco Travaglio, ancor più irritabile dopo le scintille in diretta tv con l'ex amico Michele Santoro, risponde a chi osa criticarlo. Questa volta tocca niente meno che al suo editore su La7, Urbano Cairo, che alla vigilia lo aveva rimproverato per il suo comportamento in un'intervista a Repubblica, spiegando di preferire Michele perché "non amo le risse tv". Sul Fatto Quotidiano, in un articolo in cui Travaglio si prodiga a rispondere alle firme di Repubblica che a loro volta lo hanno criticato, Travaglio definisce Cairo il "già portaborse di Berlusconi". Quindi spiega: "Cairo fa pure credere che io me ne sia andato dallo studio di Servizio Pubblico perché non volevo che l'angelo del fango mi facesse domande e che il governatore Burlando dicesse la sua; e che tutto sia nato dal fatto che io e Santoro abbiamo un diverso modo di vedere la politica grillina. Naturalmente - scrive Travaglio - sono tutte balle: Grillo non c'entra una beneamata mazza e non ho mai chiesto di zittire qualcuno. Semplicemente non condividevo le strampalate e incomprensibili contestazioni dell''angelo' (che non mi ha posto alcuna domanda) e mi ostinavo a ribattere alle spudorate provocazioni di Burlando".

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