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La7, conti in rosso e Santoro strapagato: i possibili acquirenti s'allontanano

Vendita rinviata al prossimo CdA: Cairo e gli altri aspiranti nuovi proprietari potrebbero abbassare le loro offerte

Giulio Bucchi
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di Nino Sunseri Tira aria di tempi supplementari per la vendita di La7.  I conti sono ben peggiori del previsto e certo non incoraggiano le offerte: l'ingaggio di Michele Santoro e delle altre star che hanno arricchito il palinsesto ma hanno fatto esplodere perdite e debiti. Soprattutto perchè la raccolta pubblicitaria non è riuscita a tenere il passo con le spese.  Ieri il consiglio d'amministrazione di Telecom Italia Media, da cui dipende l'emittente, ha esaminato i risultati 2012 che appaiono, quanto meno, preoccupanti. E il dossier sulla vendita di TIMedia è stato rinviato «per mancanza di tempo», ha detto Tarak Ben Ammar al termine dell'incontro. Tutti i principali indicatori della gestione stanno peggiorando. Il fatturato è sceso del 6,7% a 222,3 milioni, i margini tornano pesantemente in negativo (-44,8 milioni rispetto al dato positivo dl 2011 di 27,3 milioni). Il debito vola passando da 138,7 a 260,1 milioni. Il tiraggio di cassa si è concentrato  in particolare nel quarto trimestre, visto che a fine settembre l'esposizione ammontava a 224,1 milioni. Il peggioramento dei dati su tutta la linea è dovuto alle condizioni di mercato, alla crisi della raccolta pubblicitaria (15,3% per il comparto tv e -3,5% per La7) e ai pesanti investimenti (si dice quasi 200 milioni) legati al miglioramento del palinsesto del canale che ha chiuso il 2012 con uno share del 3,46% (dato salito al 4,11% nel mese di gennaio 2013 grazie all'exploit della puntata di Servizio Pubblico nella quale Michele Santoro ha intervistato Silvio Berlusconi). Leggi l'articolo integrale di Nino Sunseri su Libero in edicola oggi, venerdì 8 febbraio

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