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Pamela Prati e "il virus Mark Caltagirone": parlano la vittimologa e la psicologa sociale

Giulio Bucchi
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Dopo le scottanti rivelazioni di Barbara D'Urso nel programma di mercoledì sera è andato in onda Live non è la d'Urso dove si è fatta la mala scoperta che anche i bambini frutto di una fantasia adottiva del mistero Prati Caltagirone tutta l'Italia si pone belle domande a cui questa volta spetta ai giudici dare le risposte. Non è un caso di gossip squallido comunque ma è un caso di cronaca che coinvolge anche i minori si parla di frode di truffa e tanto altro Quindi compito della nostra giustizia portare a termine le indagini e farci capire qualcosa in più. Abbiamo chiesto il parere di una psicologo sociale Maria Luisa Iavarone che oltre ad essere una docente dell'università Parthenope di Napoli e anche la mamma del giovane Arturo e grazie alla sua associazione si occupa di violenza a 360°. "È evidente - dichiara la Iavarone -, viviamo nell'epoca del fake! Cosi anche la patinata vita di una procace ex showgirl si proietta verso fantomatici scenari, fatti di presunti matrimoni da favola che tuttavia però finiscono anche per coinvolgere inopportunamente minori aggravando il già fragile profilo dell'infanzia nel tempo presente. Il confine tra reale e surreale si rende sempre più labile e la esponenziale diffusione di notizie false diventa narrazione e pseudo-cronaca. Quella pseudo narrazione che rappresenta utile terreno di coltura di pseudo-talkshow a caccia di presunte esclusive che escludono non solo gli spettatori ma innanzitutto i protagonisti di queste storie dalla possibilità di vivere vite (forse meno dorate) ma almeno più autentiche". Tutti i media ne parlano e non potrebbe essere altrimenti è veramente il caso dell'anno d'accordo perfettamente con quanto affermato ieri sera e non noto show televisivo condotto dalla D'Urso le parole di Cecchi Paone e di Vladimir Luxuria che hanno sottolineato l'immoralità di tutto questo a prescindere tutto il resto . Ma Pamela Prati e carnefice o vittima? "Ci deve essere dichiara - la vittimologa e giornalista Cristiana Barone - una risposta adeguata da parte delle autorità competenti. Da anni cerco di far capire ai ragazzi e anche agli adulti dei miei corsi l'importanza delle fonti e cercare di stare lontano dai pericoli dei social e mi affido per questo alle esperienza dei corpi specializzati delle forze dell'ordine. Qui si va oltre la fake news ! Bisogna educare sì e grandi che i piccoli all'uso corretto dei loro moderni mezzi di comunicazione che isolano a volte dimostrando la loro fragilità bisogna diffidare di chi si conosce solo attraverso i social e cercare per quanto possibile di non cadere nelle trappole del cuore ma tutto questo è molto difficile se si è soli e se non c'è dialogo intorno. Alla fine quanti saranno caduti nella rete di un Mark Caltagirone?". di Antonella Castaldo

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