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Mike Bongiorno, il retroscena di Sabina Ciuffini: "Un funzionario Rai lo trattava come una pezza da piedi"

Marco Rossi
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Sabina Ciuffini, in una intervista al Corriere della sera in edicola lunedì sei gennaio, ricorda la sua carriera e in particolari gli inizi come valletta di Mike Bongiorno a Rischiattutto, rivelando i difficili inizia e la poca fiducia della Rai nei confronti del presentatore. "I vestiti della Rai erano orrendi. Un giorno venne mia mamma per salutare il regista Turchetti, con il quale aveva lavorato 25 anni prima. Mi vide vestita da loro: "Oddio, sembri la principessa della Ciarda!". Mi portò in Piazza di Spagna e mi comprò un vestitino marrone. Nessuno in Rai fece mai storie. Dissero solo che dovevo essere aggraziata. Tracciarono due segni per terra: "Non muoverti da lì, tieni un piede dietro l' altro". Sì, sì, pensavo io, aggraziata, ma datemi i soldi che devo uscire con gli amici. Era un gioco, doveva durare pochi mesi e continuò per cinque anni. E dire che era partito male". Per approfondire leggi anche: Sabina Ciuffini, l'attacco a Laura Boldrini La Ciuffini, intervista da Pier Luigi Vercesi ricorda che: "Nessuno ci filava e alla prima puntata sbagliammo persino l' Inno di Mameli. Al teatro delle Vittorie c' era un funzionario cattivissimo, tale dottor Salvi. Trattava Mike come una pezza da piedi. Lo vidi sbatterlo contro il muro. Lui non reagiva mai. Quando entrai in confidenza cominciai a chiamarlo: "Il soldato Mike". Dopo i primi svarioni cambiarono l' autore e, alla terza puntata, con la signora Longari, facemmo il botto. Ventotto, trenta milioni di persone ci guardavano tutte le settimane. Però Salvi non mi poteva vedere. Alla cena di fine anno mi disse: "Lei non mi piace, voglio sostituirla". Da farmi piangere! Lì Mike s' impuntò: "Squadra che vince non si cambia", si rifiutò di vedere altre ragazze. A partire da una certa puntata mi allungarono la gonna. Tra i concorrenti c' era un sagrestano e pare che il Papa ci guardasse".

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