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Santoro contro Renzi: "Ti interessa la poltrona"

Il teletribuno Michele ci va giù durissimo contro Matteo: "Perché ora ci dici che l'Italia non deve andare al voto?"

Andrea Tempestini
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L'opposizione più dura al nascituro governo Renzi arriva dallo studio di Servizio Pubblico. Nell'anteprima, le luci soffuse e Rocky Roberts che canta Stasera mi butto, prende la parola per il suo editoriale Michele Santoro. Che ci va giù duro, durissimo, contro Matteo, il premier in pectore. "Tu ami vivere pericolosamente", esordisce sornione il teletribuno. "Ami vivere pericolosamente a costo di passare per uno della Casta, per uno che sceglie la poltrona". Un'accusa tutt'altro che velata. "Ma passeranno pochi mesi - prosegue Santoro -, poi gli italiani capiranno se sei davvero una nuova stella oppure l'ennesimo personaggio da Grande Fratello". La gufata - La manovra di Palazzo che ha archiviato Letta e incoronato Renzi, a Santoro, non è piaciuta affatto. Dopo l'accusa di "poltronismo", arriva anche la gufata: "Il tuo governo, caro Matteo, nasce con la spinta del Corriere della Sera e di Repubblica, che spinsero anche per Mario Monti. Caro Matteo, toccati...". Nel suo personalissimo "servizietto" (pubblico), Santoro rinfaccia a Renzi il repentino cambio di opinioni sul voto ancitipato: "Ora anche tu ci dici di aspettare, dici che non è il momento di andare al voto. Invece, qualche giorno fa...". "Dici che bisogna fare le riforme e che vuoi arrivare al 2018", lo incalza Santoro.  La frecciata - Nella chiusa del suo editoriale, Santoro non concede a Matteo neppure l'onore della vittoria. "Tu, Renzi, stasera ti butti. Non vinci, ti butti. Ma il popolo - avverte solenne il teletribuno - non si butta per te. Il tuo rischio è una scommessa. La vera pertita, per gli italiani, inizia quando voteranno, ammesso che qualcuno glielo consenta...". Una stoccata, quest'ultima, che colpisce Matteo, ma colpisce anche il Colle, colpisce quel Giorgio Napolitano che soltanto poche ore fa ha bollato le urne come una "sciocchezza".

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