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Giorgio Armani alla Milano Fashion Week: l'uomo e la donna dialogano nell'armadio

Daniela Mastromattei
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Mentre Emporio Armani cerca di far dialogare l'uomo e la donna attraverso gli abiti, Miuccia Prada e Raf Simons (al suo debutto) il dialogo lo spostano sull'uomo e la macchina. Per dire «più si è connessi alla realtà tanto più il proprio lavoro ha un senso». La loro co-direzione artistica annunciata lo scorso febbraio in piena pandemia è stata presentata ieri sulla piattaforma digitale (niente sfilata dal vivo) con una collezione che voleva lanciare un messaggio chiaro: la tecnologia è l'estensione di noi stessi. Una consapevolezza che Miuccia ha maturato durante il lockdown: «Ho riflettuto sulla relazione che abbiamo con i monitor, ma non si può chiedere a un creativo di fare la rivoluzione perché il suo lavoro è reagire alla realtà». Quella vera. Come vera è la passione che unisce Prada a Simons per l'uniforme come «strumento per sentirsi bene; una base senza tempo che permette di esprimerci». Ecco il nuovo look lanciato da Prada: una blusa senza maniche con il logo a triangolo come unico decoro, un pantalone dritto, un sandalo essenziale per la prossima primavera estate. L'uniforme è anche la gonna longuette o l'abito tubino con il trench sopra, il giubbino sportivo o la gonna svasata. Un concetto di uniforme che viene spezzato dai disegni opere d'arte create da Peter de Potter, collaboratore di Simons: sono a volte delle scritte in varie lingue sovrapposte alle stampe d'archivio di Miuccia. E intorno alle modelle lampadari tecnologici, monitor e telecamere. Da Emporio (Bulding Dialogues) c'è come sfondo una città frenetica dove tutto si muove velocemente. E da un appuntamento all'altro si indossano abiti leggeri, fluidi. Che rispettano il corpo e rendono tutto più accettabile: lei con la giacca della stessa fantasia dei pantaloni di lui. Nel mondo Armani l'individuo, lo stile, la città dialogano, esplorando nuovi equilibri. Capi senza peso, quasi impalpabili, tinte neutre e fresche muovono dai beige, dai grigi e i mandorla per trovare l'espressione più pura nelle gradazioni del bianco e dell'azzurro. Il guardaroba di lui e quello di lei, molto personali e incisivi, si specchiano, sviluppando analoghi atteggiamenti del vestire. Condividono la stessa ricerca di alleggerimento, che smaterializza e illumina persino il nero. La silhouette femminile è allungata, dalle spalle ridotte e naturali e i volumi fluidi trattenuti da nodi che creano movimento. Piccole giacche, pantaloni sciolti, blouson abbreviati, parka e spolverini, e poi abiti corti che sfiorano appena il corpo. Il guardaroba di sera diventa nero, misterioso e luminescente, in un moltiplicarsi di geometrie dévoré che agitano delicatamente le superfici. Gli accessori sono sandali dal tacco design, mocassini di suede, borse micro oppure zaini, e poi shopper dai macro intrecci. Per l'uomo le proporzioni si rinnovano: completamente svuotate, leggere come camicie ma nette e mai cascanti, le giacche si allungano, si privano dei revers come cardigan oppure hanno il collo a listino. Si abbinano a pantaloni dal volume pieno, e a gilet portati a pelle che rivendicano un nuovo protagonismo. Le forme più sportive - ampie giacche a vento di suede, bomber - sono trattate con piglio formale. Ai piedi, mocassini, sabot, espadrilles intrecciate. In fondo è proprio Armani ad aver dato l'idea e ad aver dimostrato che la moda non si divide per generi, casomai si possono individuare degli stili al maschile o al femminile. Sarà un'estate italiana. Fiero del proprio Dna italiano, Etro con la sua collezione invita a fare un viaggio attraverso il fascino eterno dello stile Riviera. Un concetto ispirato dalle ultime vicende (pandemia da Coronavirus) che ha permesso di scoprire una nuova vicinanza e dove familiarità assume un nuovo, potente significato: qui Veronica Etro trova ispirazione, rileggendo in passerella la bellezza e il patrimonio artistico-culturale del suo Paese d'origine. Colorata, rilassata, spontanea, la sua sfilata (dal vivo) reinterpreta lo spirito borghese del marchio ma sempre con un tocco d'ironia. Ricorre il tema nautico in motivi di corde, catene marine, ancore, conchiglie, righe e barche a vela. Nuovo protagonista è il Pegaso-Tritone, che appare come logo su T-shirt e maglioncini crop. Celebrando i sontuosi affreschi dei palazzi italiani, stampe foulard d'archivio - Bandiere da Parata (1992), Albero delle Meraviglie (1993), Trionfi e Soffitti (1994) e Palais Jamais (1995) - aggiungono un tocco di armoniosa bellezza, mentre il motivo Paisley, icona del marchio, viene rivisitato in una nuova veste grafica monocromatica.

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