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Gerry Scotti, la smentita: "Mai in terapia intensiva. Ancora ricoverato, pensava di scamparla. Uscirà a breve"

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No, Gerry Scotti non è "mai stato in terapia intensiva". E ancora: "Il suo decorso è stato simile a quello di Carlo Conti". La smentita arriva direttamente dall'ufficio stampa del conduttore Mediaset, che nega quanto sostenuto poche ore fa dal sito Tpi.it, che aveva dato conto del ricovero in terapia intensiva del conduttore, ricovero che stando al sito era già terminato. Scotti, infatti, è risultato positivo al coronavirus lo scorso 26 ottobre, quando aveva rivelato su Instagram l'esito del tampone: "Volevo essere io a dirvelo: ho contratto il COVID-19 – aveva scritto -. Sono a casa, sotto controllo medico. Grazie a tutti per l’affetto e l’interessamento". Ieri, martedì 10 dicembre, la notizia poi ripresa da molti siti di informazione, compreso il nostro, relativa al ricovero in intensiva durato a difficoltà respiratorie, e che sarebbe durato dieci giorni, al termine dei quali Gerry Scotti sarebbe stato trasferito in un altro reparto.

 

Ma non è andata così: la smentita è di Massimo Villa, dell'ufficio stampa del presentatore, che a FanPage ha spiegato: "Gerry sta bene, non è mai stato in terapia intensiva. È ancora ricoverato - rimarca - ma uscirà a breve, nei prossimi giorni. A grandi linee, ha avuto un decorso simile a quello di Carlo Conti. È stato ricoverato perché ha preso il Covid in maniera abbastanza tosta, ma non è mai stato a rischio. Aveva soprattutto una febbre che non riusciva a debellare. Per questo ha deciso di farsi ricoverare. Pensava di scamparla, poi però ha visto che la febbre – che non era un febbrone – senza Tachipirina tendeva a risalire e si è preoccupato. L’ho sentito mezz’ora fa, mi ha detto che i valori sono a posto, i medici sono contenti e lui anche. La febbre è sparita e i valori sono rientrati nei parametri. Dovrà fare il tampone per capire se è ancora positivo al Covid. Non sappiamo ancora quando tornerà al lavoro, meglio un giorno dopo che un giorno prima, per tutelare lui e quelli insieme ai quali lavora. Non siamo solo prudenti, di più", ha concluso.

 

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