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Alba Parietti, "quanto ho goduto a farlo". La rivelazione pazzesca: chi è il "cog*** potentissimo" a cui ha detto no

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Alba Parietti smaschera gli stronzi. Quei maschi che seducono e poi scappano. Affascinanti e pericolosi, bugiardi patologici e traditori seriali, manipolano i sentimenti e mortificano gli altri per gonfiare il proprio ego. Sono i narcisisti. Ogni donna ne ha incontrato almeno uno nella vita, Alba ne ha incrociati tanti. Li ha studiati così bene che ha scritto un libro su di loro. S' intitola La cacciatrice di narcisi. Mai dare soddisfazione agli stronzi (Baldini+Castoldi, 182 pp., euro 18): è il racconto dei suoi incontri-scontri con fidanzati, pretendenti, approfittatori e finti amici; c' è anche l' analisi del narcisista che non va liquidato come uno che ha qualche problemuccio di egocentrismo ma è un caso patologico. Questo libro è anche e soprattutto un manuale di autodifesa. Un "bugiardino dei bugiardoni" che aiuta le donne a riconoscere questi uomini e a scappare. Oppure a restare assumendosene i rischi. È un invito a non considerare l' uomo come unico obiettivo della propria vita, a volersi più bene.

 

 

 

Come possiamo riconoscere un narciso? 
«Il narciso si presenta come un benefattore, una persona interessata a te, cerca di capire quali sono le tue debolezze per poi usarle contro di te quando deciderà di sottrarsi. Ti metterà su un piedistallo, ti illuderà di aver trovato il principe azzurro e di essere la sua principessa. Interpreterà alla perfezione il ruolo dell' uomo che hai sempre sognato salvo poi, improvvisamente, cambiare atteggiamento con una modalità che ti farà sentire prima disorientata e poi inadeguata».
Si è chiesta perché lei ne ha incontrati così tanti? Non crede di essere anche lei un po' narcisista? 
«È molto semplice: questi uomini sono attratti dalle donne empatiche. Io sono sicuramente egocentrica ma sono fortemente empatica, soffro per gli altri e non mi è mai piaciuto far soffrire».
Quanto c'entrano la sua bellezza e il fatto di essere famosa? 
«Più il piatto è ghiotto, più sei una donna forte, indipendente e libera, più il gusto del narciso nell' affossare la tua personalità sarà un meraviglioso regalo che farà al proprio ego. Spesso questi uomini si nutrono anche di donne affrante e bisognose, però il vero trofeo è prendere una donna di grande carisma e ridurla a uno zerbino».
Lei scrive che spesso le donne sono le peggiori nemiche delle donne. Secondo lei perché. 
«Perché le donne hanno un bisogno costante di approvazione. L' uomo - che ha tutti i difetti del mondo - nutre una forma di solidarietà verso gli altri maschi. Non tradisce perché vuole sentirsi migliore di un altro. Sa quante amiche mi hanno tradito solo per una lusinga? È molto facile far cadere una donna mettendola a confronto con un' altra dicendole: "Tu sei meglio di"».
Anche le donne, allora, sono narcisiste. 
«La forma di narcisismo femminile è un po' meno diffusa ma spesso è anche peggiore perché una signora è pronta a tutto per appagare la propria vanità. Tradisce anche sua madre, sua sorella.».
Come possiamo uscirne? 
«C' è continua battaglia basata sul desiderio maschile. Tanto tu sei più giovane e più bella, tanto più le altre donne ti vedranno come una nemica. Questo nasce perché tu non hai certezza di te e così il primo cretino che passa ti mette in discussione. Le donne debbono imparare a costruirsi una propria identità forte e puntare alla propria indipendenza».
Lei è femminista? 
«Non sono una femminista perché non considero gli uomini una razza superiore. Le battute sessiste mi scivolano addosso. Penso che le vere battaglie da fare siano quelle per il lavoro, gli asili, bisogna fare in modo che le donne possano denunciare un uomo violento e sentirsi tutelate. Detto questo, nessun uomo deve mai mai alzare le mani su una donna, ma noi dobbiamo imparare a rispettare noi stesse e a non apparire né essere comprabili».
Fa riferimento al caso Genovese? 
«Certo. Conosco una delle ragazze coinvolte e ripeto: un maschio non deve mai permettersi di usare violenza, ma ci sono delle responsabilità delle famiglie molto gravi. Queste ragazze devono imparare a pensarsi come regine e non cortigiane, a essere libere e indipendenti. Perché un maschio che commette violenza è uno stronzo ma la donna che si mette in una condizione di ricattabilità è una cretina». 
A 18 anni lei che cosa avrebbe fatto al posto di quelle ragazze? 
«Andavo in giro con vestiti leopardati e facevo di tutto per sembrare disinibita, avevo molte ambizioni. Ma al mattino frequentavo il liceo e, dopo aver studiato, al pomeriggio andavo a guadagnarmi pochi soldi in una radio locale. Non sono mai salita su una Porsche a quell' età». 
Non ha mai ricevuto proposte indecenti? 
«Sono l' unica donna a non aver mai ricevuto la vera proposta indecente. Ho incontrato tanti coglioni, incluso lo sceicco arabo di cui parlo nel libro, che hanno cercato di comprarmi e che ho goduto a respingere. Ecco, in questo sono narcisista: mi piace rifiutare chi crede che io sia in vendita. Ho incontrato gli uomini più potenti, da Agnelli a Berlusconi, e sono stata sempre rispettata».
Ma non tutte sono in grado di difendersi. 
«Infatti io difendo le donne che sono in una situazione di difficoltà e non hanno gli strumenti per difendersi, ma non quelle che sono disposte a diventare della merce. In questi giorni sto assumendo una ragazza senegalese bellissima che potrebbe fare la modella. Ma lei accetta di fare la colf perché cerca un lavoro non un uomo».
Cosa dobbiamo dire alle ragazze? 
«Che l' unico modo per essere felici è esserlo con se stesse. Ho capito che la mia favola è la mia vita».
Lei dedica il libro al suo ex Giuseppe Lanza di Scalea che non annovera tra i narcisi. Che cosa aveva di speciale? 
«Con lui e con Alessandro Stepanoff ho capito che cos' è l' amore. La loro vanità non era mai messa davanti al nostro rapporto».
Però le storie sono finite anche se loro non erano narcisi... 
«La passione è finita ma è rimasta una bellissima amicizia. Quando Giuseppe è morto, ho perso un punto di riferimento».
Con Cristiano De André e Bonaga? 
«Ci vogliamo molto bene e siamo rimasti amici. Cristiano è un fratello minore e Stefano un parente stretto. Però con loro ogni tanto la lite ci scappa». 
Nel libro parla anche di Mourinho. 
«Sarebbe stato il mio sogno. Non ci siamo mai visti, ma c' è stata una conoscenza attraverso i social molto divertente e lui è stato un gran signore».
Ezio Bosso? 
«L' uomo più affascinante, istrionico e complicato che abbia conosciuto in vita mia. Preferisco non dire altro».
Lambert? 
«È stata una storia molto passionale e divertente ma sarebbe stato meglio se l' avessimo vissuta una volta sola. Non ha funzionato riscaldare la minestra dopo 20 anni». 
Mi dice un politico narciso? 
«Faccio prima a dirle chi non lo è».
Berlusconi? 
«È l' uomo più buono e simpatico che abbia conosciuto. È anche il più generoso. Sono pazza di lui. Negli anni ho capito che perfino nelle sue storie più assurde non ci ha mai messo della cattiveria, semmai è stato mal consigliato. E molte persone oggi lo rimpiangono».
La sinistra come sta? 
«È ancora alla ricerca della sua identità».
Ha mai pensato di fare politica? 
«Me lo hanno chiesto e ci ho pensato a lungo. Ma amo troppo la libertà per tuffarmi in un incarico che va fatto con la massima serietà».
Un suo rimpianto? 
«Ho rifiutato di firmare un contratto da nove miliardi per lavorare in esclusiva con Berlusconi. Lui stava fondando Forza Italia e pensai che sarebbe stata una limitazione alla mia libertà di pensiero. Bonaga che era con me era tutto contento, io uscii da quell' incontro convintamente e inutilmente povera. Fu una scelta senza senso anche perché poi quell' anno lavorai più con Berlusconi che con la Rai».
Non ne va fiera? 
«Bonaga dice che dovrei dire che l' ho fatto per coscienza. Ma non riesco a mentire nemmeno a me stessa: non riesco a essere fiera di un sacrificio inutile».

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