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Sanremo 2021 a bordo di questa nave? La clamorosa idea per non farsi fregare dal coronavirus

Francesca D'Angelo
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«Finché la barca va, lasciala andare», cantava Orietta Berti che ora rischia di ritrovarsela per davvero, la barca, ormeggiata davanti all'Ariston. Stando infatti a quanto riportato dal sito Dagospia, la Rai starebbe valutando di stringere un accordo con Costa Crociere per risolvere l'annoso problema della presenza del pubblico a Sanremo 2021. Ecco il piano: le persone che desiderano assistere fisicamente al prossimo Festival di Sanremo saranno prima tamponate in massa e poi isolate in una sorta di bolla, dove il virus non potrà entrare. Dato che la casa del Grande fratello risultava un tantino fuori mano (è a Roma), tale bolla potrebbe essere una nave da Crociera. Più esattamente la Costa Smeralda, visto che è stata da poco varata in quel della Liguria. Qui insomma il pubblico festivaliero svernerebbe in attesa del 2 marzo, giorno in cui l'Ariston aprirà i battenti.

 

 

ZERO CONTATTI
A quel punto, una flotta di pullman trasporterebbe i presenti dalla nave al Teatro, impedendo loro qualsivoglia contatto umano. Un lavoro insomma pulito, anche se non esattamente di facile attuazione. La storia recente ci ha infatti dimostrato che le navi da crociera non sono immuni dal Covid: qualche caso si è verificato anche qui. Talvolta a positivizzarsi era un turista, altre volte un membro dell'equipaggio. A marzo però i piani vaccinali dovrebbero essere a regime, il che potrebbe fare la differenza.

 

 

Staremo a vedere. In ogni caso, comunque, l'operazione Smeralda (chiamiamola così) farebbe pensare che il pubblico non potrà stare davanti all'Ariston, a urlare felice all'arrivo dei cantanti. Dunque, si avrebbe lo scenario simile alla "Ariston transennata" che Amadeus non vorrebbe. Anche in questo caso: staremo a vedere. Solo la realtà, o meglio il Covid, saprà infatti dirci se Antonio Marano ci ha visto lungo: per Dagospia, l'idea di stivare il pubblico in nave sarebbe un'idea del presidente della concessionaria Rai Pubblicità. O meglio, del presidente in carica fino alla prossima settimana: da gennaio Marano lascia Viale Mazzini per entrare nella Fondazione Milano-Cortina per le Olimpiadi del 2026. Il nostro si è sempre dimostrato lungimirante e quindi la sua ipotesi potrebbe funzionare. Per quanto riguarda invece gli addetti ai lavori, l'operazione Smeralda prevede che vengano ospitati all'interno del Palafiori, insieme ai giornalisti, alla sala stampa, alle radio. Alcuni programmi della Rai si collegherebbero invece in diretta dal Casinò, se non dal palco esterno di piazza Colombo. Morale: se il festival era una macchina già parecchio difficile da governare, ora lo sarà ancora di più...

 



IL PRONOSTICO
Il nostro umile pronostico è che il tema fan&pubblico diventerà l'argomento di cui tutti discuteremo da qui a marzo: da tale risoluzione dipende l'esistenza stessa del Festival. La Rai non può infatti permettersi assembramenti ma allo stesso tempo nemmeno un Festival a platea vuota: un bel rompicapo. Dal canto suo, Viale Mazzini ha ribadito che la location resta l'Ariston: nessun piano B. Bocciata anche l'idea di un festival misto, ossia metà virtuale metà di presenza. Insomma, zero flessibilità. Gli unici dibattiti contemplati riguardano la natura di questa bolle isolante: nave? Hotel super blindato? Viaggetto a Rebibbia? Chi ha delle idee si senta libero di citofonare a Viale Mazzini: la sfida del Covid non è semplice e servono soluzioni. In fretta. riproduzione riservata.

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