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La miss accusa la giuria

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"Sgridata per la mia 44"

Albina Perri
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Benedetta Mazza. Con un nome e un cognome così, un inno alla goduria, questa ragazza non poteva che essere la Miss di Parma e dell'Emilia, la patria del culatello di Zibello, dello gnocco fritto, della bomba di riso. C'era da aspettarselo, che non fosse proprio un'acciuga. E infatti porta una 44. I fan ne vanno matti, la  giuria tecnica di Miss Italia pare di no. Dice Benedetta che gliel'hanno fatto notare durante le prove per lo show di sgambettamenti e sorrisi stampati che la prossima settimana incollerà al video alcuni milioni di italiani. Dice che le hanno sottolineato le sue polposità, col naso storto. Lei, allora, 18 anni appena, capelli lunghi biondi, occhioni blu, l'ha scritto sul suo diario on line che tiene da 12 giorni su la Repubblica di Parma punto it. «Ore 16: La Miss Italia ideale dovrebbe essere non troppo alta e non troppo magra. Io ho ricevuto critiche dalla giuria tecnica per la mia taglia 44. Ci sono rimasta male, anche perché ho già perso otto chili grazie ad alimentazione sana e palestra. Dal concorso non deve uscire una top model perché non è nella natura della manifestazione, che premia bellezze meno appariscenti e più genuine, più armoniche e proporzionate». Quindi pure un po' buzzicona va bene. Punto primo. Punto secondo: dopo tanto strepitare sulle mannequin pelle e ossa che non van bene, e non si devono vedere, dopo un ministro Melandri che voleva addirittura vietare la vendita degli abiti taglia 38, dopo le adesioni alle campagne anti anoressia di stilisti, uomini e donne della moda, e degli stessi Mirigliani, un appunto sulla 44 non calza bene. E in quest'abbuffata catodica di veline da una parte e di miss Italia dall'altra, sarebbe il caso di ricordare che nel nostro Paese oltre due milioni di ragazze soffrono di disturbi alimentari. Che la morte ne colpisce il 15 percento e che le altre comunque non se la passano bene: soffrono di anemia, crampi muscolari, distruzione dei denti, demineralizzazione delle ossa. Solo il 10 per cento di loro è in grado di ammettere il problema e di farsi curare, comunque molto tempo dopo l'esordio della malattia,  3-4 anni almeno. E tutte quante si vedono grasse anche se non lo sono, perché hanno tra i 12 e i 18 anni e sono abbastanza piccole da vedere la tv e sognare di diventare le ragazze in passerella. D'altra parte, a leggere il diario di Benedetta, si comprende come queste siano ragazze “normali”. Scrive lei: «Oggi mi sono venuti a trovare il moroso, mia sorella, mia mamma e mia zia con il suo bellissimo chihuahua Pupi. Ogni volta che li vedo mi riempio di gioia e loro mi danno la grinta per affrontare questa bellissima esperienza che sa essere comunque molto, ma molto faticosa». E ancora: «Da una parte non vedo l'ora che finisca per abbracciare tutte le persone che amo e che mi stanno dimostrando il loro affetto, dall'altro so che questo sarà un ricordo unico... Potrò dire ai miei nipotini di essere stata tanti anni fa una delle cento... ». Ognuno ha i sogni che ha, anche con la 44. Che poi alla fine è pure un bell'argomento, per far parlare di sè. In amore e in guerra tutto è lecito... Albina Perri

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