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Tananai, ultimo in classifica a Sanremo? Un caso incredibile: due settimane dopo il "disastro" al Festival...

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Francesca D'Angelo
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Tananai ha vinto il Festival di Sanremo. No, non stiamo prendendo un abbaglio: siamo ben consapevoli che all'Ariston il ragazzo è arrivato 25esimo su 25, posizione altrimenti nota come "ultima". La sua però è a tutti gli effetti una vittoria seppur, diciamo così, in differita. A una settimana dalla finalona di Sanremo, Tananai è infatti diventato il caso del momento. I presentatori se lo contendono in tv, i suoi concerti sono andati sold out, su YouTube macina visualizzazioni manco fosse Vasco (per la cronaca: non lo è) e, dulcis in fundo, ieri la bibbia del rock Rollingstone ha dedicato al "fenomeno Tananai" un articolone lungo, dettagliato e positivo. Quindi, le cose stanno proprio così: Tananai ha battuto tutti, proprio arrivando ultimo. A questo punto serpeggia una legittima domanda, ovvero: «Come ha fatto?».

La risposta, come emerge anche dall'analisi di Rollingstone, è solo una: piace. E non ci riferiamo tanto alla sua musica o alla sua voce che, qua e là, inciampa ancora in qualche stecca. Piace il suo modo di stare al mondo, la sua simpatia impastata di umiltà, che poi altro non è che il riflesso di un carattere forte. Ma partiamo dal principio, ovvero dal D-Day Sanremese. Siamo all'Ariston, sono le prime puntate del festival.

 

 

SESSO OCCASIONALE
Quando arriva il turno di Tananai, il cantante intona Sesso occasionale e, diciamocelo, la performance non è indimenticabile. Lui stesso se ne rende conto e, nello stupore generale, lo ammette coram populo: «Pensavo di aver fatto una figata, invece è andata una me**a». Della serie: ho sbagliato, e per giunta sul palco più importante di Sanremo, malo accetto e cercherò di lavorarci su. Altro che ragazzino con la cerniera facile dei jeans: Tananai, all'anagrafe Alberto Cotta Ramusino, sembra il figlio illegittimo di Socrate. Sa di non sapere. Il pubblico lo adora all'istante ma i più sospettosi pensano: «Sì, vediamo come reagisce se poi arriva ultimo». Eccovi serviti: se Blanco e Mahmood a momenti manco esultavano per il loro primo posto, Tananai esplode di gioia vedendosi 25esimo. La sua reazione entusiasta diventa un meme virale e la gente lo ama ancora di più. Per la cronaca: di solito i giovani non fanno così.

 

 

L'anno precedente Random rimase malissimo per essere arrivato 26esimo su 26 e come dimenticare la reazione di Ultimo che, classificatosi secondo nel 2019, non si presentò nemmeno per il servizio fotografico, tanto era furioso? Tananai invece accetta la sconfitta, la guarda in faccia e, nel farlo, intuisce che rappresenta una possibilità: essere ultimo in fondo è uno status, molto più spendibile di altre posizioni. Senza contare che, se sei 25esimo su 25, da lì puoi solo risalire. Così è stato. «La gente mi ferma e mi dice: «Bellissimo brano, ok. Soprattutto, però, vorrei saper affrontare le cose come le hai affrontate tu. Ma io non ho fatto niente di particolare: sono stato me stesso e me la sono goduta», ha dichiarato a Rollingstone. «La vita è troppo breve e troppo bella per cercare di essere qualcun altro». La riprova? È uno dei pochi che non è corso a San Marino, in Vaticano o in Polonia per accaparrarsi comunque un posto all'Eurovision Song Contest 2022. Se lo guarderà da casa, com' è giusto in fondo che sia: a ognuno il suo momento e lui non ha fretta di bruciare le tappe.

 

 

ACCETTARE I LIMITI
Tananai è il ragazzo che si accetta per quello che è, e che accoglie la vita per quella che è: sbaglia? Si rialza. Senza nemmeno farsi troppi pipponi esistenziali. Poi, certo, se fai il cantante dovresti piacere in primis per la tua musica. Verissimo, se non fosse che siamo "nell'èra Achille Lauro", quella dove la musica è ormai un "di cui" di uno spettacolo più grande. In fondo Tananai che esulta in diretta e non si scoraggia dà una lezione di vita molto più originale, e profonda, del battesimo di Lauro. A Domenica In, quando Mara Venier gli ha chiesto come facesse a essere così adorabile, lui ha risposto: «Bisognerebbe adorare i miei genitori per come mi hanno fatto e cresciuto». Standing ovation. Subito. 

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