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Arisa, la rivelazione spiazza l'Italia: "Io schiava di un uomo? Lo dice il Vangelo..."

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Arisa  

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Arisa sarà incoronata oggi 20 giugno Queen of Music al Mix Festival di cinema Lgbtq. Del resto la battaglia per i diritti civili è l'unica cosa che le interessa politicamente e la comunità "queer" un posto dove "mi sento a casa, perché è fatta di persone che accettano quello che sono e sono rimaste a lungo con loro stesse per fare una cosa difficilissima: capirsi", confessa la cantante in una intervista a La Stampa.

 

E lei ne sa qualcosa. Ora Arisa comincia a sentirsi realizzata, o meglio: "Sento che so cominciare e finire un progetto di ricerca. Questo disco lo è stato più degli altri, da tutti i punti di vista. La varietà musicale e di temi dei pezzi spero lo dimostri. Ho parlato di schiavitù sessuale, di imperfezione, di potere femminile, di indipendenza, e d'amore, naturalmente".

In Altalene la cantante racconta la schiavitù sessuale in modo sexy, non tossico: "Non volevo scrivere di una relazione tossica, infatti: ci pensano già abbastanza gli altri, mi sembra un tema piuttosto indagato. A me interessava una cosa specifica, quel precetto del Vangelo che dice: la vera libertà è decidere di essere schiavi di qualcun altro".

 

 

E se ci sono delle cose che la intimidiscono, "con la musica si riesce a tirare fuori tutto, anche se io scelgo di non esplicitare tutto, perché nelle mie canzoni parlo di me, della mia vita, delle persone che ho intorno: mi sento in dovere di tutelarle". 

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