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Fiorello, cannonata al Tg1: "Aspettavo una telefonata..."

Francesca D'Angelo
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Sei mesi di Fiorello. «Sei mesi, ma davvero?!? Non possiamo fare tre?», chiede lui guardando di soppiatto Carlo Fuortes. L'ad Rai, seduto alla sua sinistra, scuote la testa. «No, eh?», sottolinea Fiore divertito, prendendosi la testa tra le mani. Dal 5 dicembre fino a giugno, gli toccherà infatti svegliarsi all'alba per dare il buongiorno agli italiani: da lunedì parte Viva Rai2!, in onda alle 7.15 su Rai Due, ma anche in streaming su Rai Play, in simulcast su RadioTuttaItaliana, nonché in replica, in terza serata, su Rai Uno dopo Porta a porta e in radio nel fine settimana, alle 10.30, su Rai Radio2. «Nei giorni dispari saremo anche su Canale 5», scherza lo showman.

In tutto saranno 115 puntate: una cavalcata bella lunga...
«Già. Sa qual è la mia paura? Che il programma che abbiamo fatto finora, ossia Aspettando... Viva Rai2! sia più divertente dell'"aspettato". Un po' come succede con le scarpe, ha presente? Sei felicissimo di metterti il paio nuovo poi, quando le infili, pensi: belle, però certo che le altre erano più comode... Vero è che in sei mesi Viva Rai2! farà in tempo a invecchiare».

Come ha vissuto il dirottamento dello show da Rai Uno a Rai Due?
«Sinceramente? Capisco i giornalisti del Tg1.
Dico davvero: difendono il loro spazio, è giusto. Poi, certo, c'è modo e modo di farlo. Avevano quindi ragione su tutto: l'unica cosa poco elegante è stata quel comunicato che si poteva scrivere in modo diverso».

Al loro posto, cosa avrebbe fatto?
«Sarebbe bastato alzare il telefono: parlarci, spiegare a voce il problema. Invece, dalla sera alla mattina, mi sono trovato questo comunicato. Per non parlare della parola che hanno scelto, ossia "sfregio". L'ho trovata molto brutta. Per il resto non ho nulla contro il Tg1».

Chi ha avuto l'idea di Rai Due come piano B?
«A dire la verità io volevo andare su Rai5. Non so perché, ma ho sempre avuto questo pallino di Rai5. Poi però mi hanno proposto Rai Due ed è stato tutto molto semplice e veloce. Un passaggio rapido e indolore».

Be', indolore bisognerà vederlo: su RaiDue vige la maledizione del 2%...
«Eh, ultimamente chi va su RaiDue muore! (ride, ndr) Spero non accada a noi. Però devo dire che ci hanno inserito in una fascia perfetta: quella del mattino. Meglio di così non poteva andare».

In che senso?
«A quell'ora i programmi di RaiDue veleggiano sull'1%: fare il 2% non dovrebbe essere un problema! Vuol dire crescere del +100%. Se riuscissi ad arrivare al 4%, divento amministratore delegato della Rai e ciao Fuortes! Arriva Fiorellos».

Bene, vedo che l'ha presa con filosofia.
«Si scherza, ma non dovremmo dimenticare che RaiDue è una rete con una storia meravigliosa: è stata il canale dell'innovazione, di Renzo Arbore, di Quelli della notte, nonché la rete giovane della Rai. E, poi, diciamolo: a Rai Due siamo tutti belli! Io, Stefano De Martino, Alessandro Cattelan, Ilaria D'Amico, Paola Perego, ma soprattutto... Milo infante!».

Quindi lei non poteva che andare su RaiDue?
«E certo! Su RaiUno, invece, li avete visti? Amadeus, Conti... no, no!».

A proposito di Amadeus, tornerà a dargli manforte a Sanremo?
«Come faccio? Sono in onda con Viva Rai2!: è impossibile fisicamente. Inoltre nel fine settimana prepariamo la puntata del lunedì».

Un modo si trova sempre.
«A Sanremo manderemo il nostro inviato e TikToker Gabriele Vagnato, star social che con 3 milioni di followers fa, da solo, il doppio di Rai Due. Con lui interagiremo in diretta. Ma io no, non ci sarò, anche perché ho già fatto due Sanremo "pieni", più l'apertura dell'edizione dell'anno scorso e per chi fa il mio mestiere è già sbagliato, strategicamente, andare tre volte di seguito all'Ariston. Nessun collega l'ha mai fatto: solo io, per amicizia».

Viva Rai2! assomiglia molto a Edicola Fiore, che andò nel 2016 su Sky. Quali sono le differenze?
«Voglio capire se e come Edicola Fiore può funzionare applicato a un target generalista che è, per forza di cose, diverso».

Su cosa pensa di puntare?
«Ancora non lo so. Dobbiamo trovare la chiave giusta e la scopriremo giorno per giorno. Ho sei mesi di tempo! Aspettando... Viva Rai2! ha tracciato una strada, e conto comunque di rodare la trasmissione in quindici puntate: è il tempo minimo che mi serve per trovare i tempi giusti e il modo con cui approcciarmi alla rete. Sicuramente il mio programma è un'alternativa a quello in onda sulle altre reti».

Teme la concorrenza?
«Se volessi fare un programma solo per gli ascolti, le pare che andrei in onda alle 7 del mattino?!? Il Tg5 va fortissimo in quella fascia: fa più del 20%. Poi ci sono Tg1 e La7... Lo spettatore dovrà fare una scelta tra l'informazione seria e i nostri commenti ironici alle notizie».

E se finisse per registrare più ascolti lei del Tg1?
«È tecnicamente impossibile: il notiziario fa il 10%. Noi non ci arriveremo mai. Ma poi, dai, su RaiDue fanno tutti il 2%, arrivo io e devo fare il 10%? Scordatevelo, non esiste!».

Lei ha criticato la scelta della Rai di trasmettere i Mondiali del Qatar. È vero che Fuortes le ha detto di non esagerare?
«No. Inoltre non c'è mai astio in quello che dico. Lo faccio sempre con molta ironia. Mi rendo però conto che il tono giocoso si perde quando la battuta viene riportata per iscritto: sulla carta, senza il filmato, suona in modo di verso».

Quindi non starà più attento in futuro?
«È chiaro che Viva Rai2! è un programma delicato perché commentiamo le notizie, in diretta, e io sono uno abbastanza spontaneo. Se però mi viene da dire qualcosa, lo farò anche perché non sono il pericolo pubblico numero uno della satira. Sono altri i comici ficcanti: come dico sempre, io "ficco" poco».

Parlando di attualità, cosa pensa della tragedia successa a Ischia?
«Ne ho parlato proprio stamattina (ieri, ndr) su RaiPlay, ad Aspettando... Viva Rai2!. In questi casi si apre il libro delle ipocrisie, scegliendo una delle solite frasi come "Si poteva evitare" o "è colpa di...". Ecco, basta! Andiamo oltre. A questo punto dovrebbe essere ormai chiaro che l'Italia va aggiustata, non rattoppata, e che tutti dobbiamo fare la nostra parte: pure noi cittadini. Anche gli italiani devono rispettare le regole».

Un'ultima curiosità: perché è sparito per due anni dai social?
«Ero arrivato a un punto per cui mi svegliavo con l'ansia di dover dire la mia sulle notizie del giorno. A un certo punto mi sono chiesto: ma perché? Perché devo per forza dire la mia? Inoltre leggevo sempre i commenti ai post, con la speranza di trovarci dei complimenti. Invece finivo per imbattermi in critiche feroci e ci stavo male. Sì, è così. Anche se non hai idea di chi sia pasqualino86 ci soffri comunque».

Adesso quindi come fa?
«Posto solo le clip delle trasmissioni. La vita privata resta tale. E soprattutto non leggo più i commenti».

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