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Enzo Iacchetti, il dramma: "Forse è depressione". Dopo il Covid...

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Tutto ha avuto inizio il 31 ottobre del 1990, quando Enzo Iacchetti fu invitato da Maurizio Costanzo al Maurizio Costanzo Show. Una puntata non semplice dato che in collegamento c'erano il capitano Cocciolone e il comandante Bellini, da poco liberati, e al centro della puntata c'era la Guerra del Golfo. E proprio in questa situazione gli autori del programma di Canale 5 hanno voluto dare un tocco di leggerezza invitando l'attuale conduttore di Striscia la Notizia. "Avevo mandato una richiesta per fare un provino ma fui scartato", ricorda il fu cabarettista di Luino in un’intervista a La Ragione. "Poco dopo mi telefonarono chiedendomi di partecipare. Fu la svolta. Portai i miei 'libri bonsai' e l’idea piacque tantissimo a Maurizio Costanzo, che in me probabilmente percepisce un senso della comicità sensibile e malinconica alla Neil Simon. Andò tutto bene, mi chiese anche di improvvisare delle canzoni in diretta".

 

 

E oggi, ad anni di distanza, Iacchetti è tra i volti più noti della tv italiana. Dietro la sua aria spensierata però si cela qualcosa di ben più triste. "Mio padre - racconta - è venuto a mancare quando avevo solo 21 anni. Tuttora ho un senso di colpa fortissimo perché non andavo d'accordo con lui; ero fissato con la musica e le chitarre e non pensavo alle difficoltà che ogni giorno affrontava. Con la sua morte sono andato molto in crisi".

 

 

Poi è arrivata la pandemia, un'altra batosta con cui ha dovuto fare i conti: "Prima della pandemia vivevo a pieno ritmo, non mi sembrava di avere 67 anni. Adesso invece mi sembra di avere molti più anni di quelli che ho. Vivo in solitudine e amo il silenzio". "Che sia forse depressione? - si chiede per poi rispondere -. L'ho sempre avuta. Anche da bambino ero vivace ma non parlavo, il palco per me è stato terapeutico. Tutti noi portiamo una croce, la mia è questo carattere". 

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