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Beatrice Venezi, Storace zittisce i compagni: "Stecca perché di destra"

 Beatrice Venezi

Francesco Storace
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Ci ha pensato Corrado Augias a sentenziare le fine del 2022 prendendosela, col consueto garbo che ferisce più del pugno, con una direttrice d'orchesta - anzi direttore- come Beatrice Venezi. La penna intinta nel curaro ha chiuso alla loro maniera un anno caratterizzato dalla demonizzazione di chiunque non sia schierato a sinistra. Repubblica, ovviamente, lo strumento. Anche se con leggero ritardo. Perché si parla del Concerto di Natale al Senato - era il 18 dicembre - diretto proprio dalla Venezi.

Apprezzatissimo dai fortunati invitati. E anche dai telespettatori: due milioni di teleutenti incollati al piccolo schermo per un concerto non capitano spesso. Eppure, ci sono gli ululati. Quattro giorni dopo l'evento nell'Aula di Palazzo Madama, il 18 dicembre, Franco Piersanti, compositore musicale di livello culturale molto superiore rispetto a come si esibisce sul Foglio, si materializza con un'eleganza degna delle migliori esibizioni di Thomas Milian per dirgliene quattro e anche di più al Maestro Venezi.

 

 

Quasi due settimane dopo, a fine dicembre, si sveglia Repubblica con Augias per infilare nel panettone il dubbio che la Venezi non faccia il suo mestiere. E poi, che volete, insinuano i critici sulla rete, da una che è notoriamente di destra, il padre pure, e neppure lo nasconde. Figuratevi, voi - noi ignoranti, è persino consulente del ministro della Cultura Gennaio Sangiuliano (che sia di destra pure lui?). Ignorano- perché gli ignoranti sono loro - che se la Venezi avesse voluto far cassa con benemerenze politiche avrebbe agevolmente trovato spazio nelle liste per il Parlamento del 25 settembre scorso e se la sarebbero ritrovata anche lei! - al posto dei loro beniamini. Ma Beatrice Venezia, ancor più che la politica, ama l'arte, la musica, l'orchestra. Ed è brava, dice chi non giudica col parametro della faziosità.

Leggere Piersanti sul Fatto lascia a bocca aperta. Un'asprezza immotivata perchémalignano- non è riuscito a lui quel che è riuscito a lei. Una donna di destra ancora una volta al posto di quelli di sinistra. Il destino cinico e baro si abbatte puntualmente sul carro perdente. Decisamente un brutto periodo per chi incasellava sempre l'arte sul fronte sinistro della politica e della cultura. «Cattivo gusto. Assenza di percezione musicale. Sconcertante esibizione. Pessimo livello»: avrà sfogliato il vocabolario delle male parole per scrivere al Foglio, Piersanti. Anzi che non l'abbia appellata come "quella là"...

Ammirato, lo ha inseguito Augias, che non è stato da meno. E ti viene la domanda, posta anche da Nicola Porro: «Ma Beatrice Venezi avrebbe ricevuto le stesso trat tamento se non avesse mostrato simpatie per la destra? Tutti gli artisti che si schierano per la sinistra hanno mai ricevuto un tale trattamento? Avete mai sentito di un'artista che si esprime contro un altro in tali termini?".

 

 

Augias non si esprime con l'intolleranza delle argomentazioni di Piersanti, ma lo "usa" per dargli una credibilità. Perché Augias sa maneggiare la parola e non vuole cedere alla tentazione politica di seminare il dubbio sulle qualità delle Venezi. Poi anche lui - si cimenta in una critica incomprensibile a noi della plebe («quel suo strano modo di dare gli attacchi, o l'ostentato gesto conclusivo, cosiEleatrale, non sempre coerente col brano eseguito»).

È che al fondo resta il pregiudizio politico che anima tanti intellettuali di sinistra che non riescono a spiegarsi il successo e il favore della pubblica opinione verso chi di sinistra non è. Lo scrittore Gery Palazzotto, direttore web e media tv presso il Teatro Massimo di Palermo e che certo di destra non è, non ha invece resistito alla tentazione di difenderla. E in un post su Facebook a fine anno ha scritto la verità: «La sensazione sgradevole è che il tiro al bersaglio sia in qualche modo stimolato dal mix esplosivo di caratteristiche del direttore Venezi: è donna, è giovane, è bella, è di destra, è di successo. È grottesco che sia proprio io - che la destra la tengo solo per rispettare il codice della strada - a far notare che se si fosse trattato di una artista di sinistra probabilmente ci sarebbero state ben altre reazioni, a ogni livello». Altro? 

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