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Gina Lollobrigida, la denuncia di Mara Venier: "Le è stato impedito. A 90 anni..."

Mara Venier 

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Mara Venier e Gina Lollobrigida erano molto amiche. Tanto che è stata proprio la conduttrice a Domenica in a intervistare per ultima la diva del cinema che si è spenta ieri, 16 gennaio a 95 anni. Una chiacchierata molto sofferta e dolorosa in cui la "Lollo", che per il figlio Milko Skofic era ormai "fuori controllo", chiedeva in lacrime il diritto a "morire in pace". Isolata dalla famiglia e dalle persone più care per il suo rapporto con Andrea Piazzolla, suo assistente e ormai considerato "un figlioccio", accusato di voler approfittare di lei e del suo patrimonio.

 

 

In una intervista a Il Messaggero, ora la Venier racconta che "quella volta l’ho trovata meno combattiva, quasi rassegnata a quello che le stava succedendo. Le dirò, quel giorno ho avuto una brutta sensazione, come se si stesse lasciando andare". Le due avevano "una bella amicizia, aldilà delle ospitate in tv, per cui mi faceva piacere invitarla in studio. A volte, sinceramente, era lei a chiedermelo. A Domenica In ho cercato sempre di darle spazio e farla sfogare, anche nei momenti più difficili e pesanti. C’era una grande fiducia". E poi, sottolinea Mara, "di una cosa sono sicura: ha vissuto male i suoi ultimi anni". 

Del resto, "con tutto quello che le è successo, sfiderei chiunque a restare felice. In quell’ultima intervista mi disse: 'Io ho il diritto di morire in pace'. E credo che avesse ragione. Doveva avere la libertà di vivere come voleva. Ogni donna, a qualsiasi età, dovrebbe poter fare come le pare. Figuriamoci se a 90 anni non aveva il diritto di farlo, Gina Lollobrigida. E invece le è stato impedito". 

 

 

Lollobrigida e Piazzolla, osserva Mara, avevano "un legame fortissimo, autentico e sincero. E reciproco. Gina era felice che ci fosse lui nella sua vita. Sono stata testimone di tanti loro momenti insieme, tante cene: lei stravedeva per lui e lui per lei. Ne sono certa". La stessa Mara era "affascinata dai suoi racconti, amavo la sua vita. Eppure lei parlava raramente dei suoi successi, con me si apriva soprattutto sui grandi dolori. Non parlava delle avventure fantastiche con Sean Connery, dell’America. Parlava più spesso della violenza che aveva subito da ragazza, ancora un grande dolore. E aveva esorcizzato questa vita complicata, con tutti i suoi amori infelici, attraverso la fotografia e l’arte". 

 

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