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Annalisa, lo sfregio della sinistra: perché la escludono dal concerto del 1° maggio

Daniele Priori
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Annalisa è la nuova regina del pop italiano, ma alla critica di sinistra non piace. In pochi giorni, infatti, la cantautrice 38enne di Savona ha ricevuto la sonora stroncatura de L’Espresso, a firma Gino Castaldo e un invito, a quanto pare non arrivato, per il Concertone del Primo Maggio di Roma, dove mai come quest’anno i sindacati hanno fatto in modo di buttare sul palco davvero tutti. Per un evento che si annuncia di sicuro livello artistico ma soprattutto politicamente a briglie sciolte, figurarsi con la destra a Palazzo Chigi! Al punto che nel corso della presentazione alla stampa il direttore dell’intrattenimento Rai, Stefano Coletta si è di fatto lavato le mani. Della serie: noi abbiamo consigliato di restare sul binario musicale ma poi ogni artista (e da un lato ci mancherebbe pure) potrà essere libero di fare la sua prolusione.

 

 

 

 


Traduzione tra le righe ma non troppo nel verbo sindacalese: l’impegno è gradito e semmai consigliato, mal tollerato invece il disimpegno, l’evasione, quelle che una volta erano definite solo canzonette. I tormentoni. In una parola l’identikit preciso della Scarone, semplicemente Nali peri fan che la amano e per i tanti che continuano ad ascoltarla, a scaricare (speriamo sempre legalmente) la sua musica e a ballarla. Magari persino a favore di Tik Tok. Ovvero l’inizio della fine della musica leggera italiana, secondo Castaldo, di cui la povera Nali è seriamente indiziata per colpevolezza e connivenza intellettuale, avendo piazzato in classifica non uno ma addirittura due tormentoni da urlo disimpegnati, ballabili e strariusciti come Bellissima in inverno e ora, pronta a far muovere le anche di ogni età, la nuovissima Mon Amour. Troppo.
Non bastano premi della critica, riconoscimenti giunti da più parti, anche in ambito internazionale, più volte da Mtv, e cinque partecipazioni al Festival di Sanremo. Nali canta solo d’amore. E lo fa con spensieratezza, tanto da far indispettire il critico de L’Espresso: «Senza cedere a facili semplificazioni apocalittiche, e ormai certo che una serie di circostanze tra il culturale e il matematico stanno mettendo a dura prova quello che rimane della musica del nostro tempo. Presa a schiaffi dagli algoritmi e dalla frettolosità della comunicazione social, la cosiddetta qualità sta diventando un bene di lusso, raro, e se proprio qualcuno ci tiene a perseguirlo a ogni costo deve essere pronto a una dura e cruenta lotta per la sopravvivenza» e fin qui siamo alla teoria.

 

 

 

 

Ma l’obiettivo dell’attacco spietato di Castaldo (articolo poi condiviso anche dalla brava Tosca, ad aumentare la bagarre) è proprio Annalisa. «Sette mesi fa uscì il suo singolo Bellissima, che come ben sappiamo ha spopolato e continua a stazionare in classifica. Forse non tutti sanno però che buona parte di questa persistente longevità è dovuta a TikTok. Quando il pezzo uscì andò bene, ma non così bene, finché non partì la condivisione sulla piattaforma cinese. Da lì il diluvio. Fino a oggi» con il nuovo singolo Mon Amour che, secondo il critico, «ad ascoltarlo la sensazione è piuttosto lampante. Sembra essere stato studiato e realizzato già dal principio per essere amato e adottato immediatamente da TikTok, scavalcando altri meccanismi, così, dritti allo scopo, senza aspettare di essere scoperti per caso o per fortuna dagli utenti della piattaforma». A giustificare, ma non troppo, la bella savonese c’è la buona compagnia che vede suonare a favore di Tik Tok giganti al di sopra di ogni sospetto come i Rolling Stones. Sta di fatto che Nali del Concertone del Primo Maggio di Roma può farsene anche beffe. La nuova diva pop e scanzonata è già abbastanza forte da reggere il palco dell’Arena di Verona dove, proprio il 1° Maggio, sarà in dolce esilio, ospite dello spettacolo de Il Volo. Evento per cui il successo sarà... insindacabile.

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