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Vittorio Feltri, ira su Paola Turci: "Stupidaggini sesquipedali"

Vittorio Feltri
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Capita a tutti di scrivere delle stupidaggini sesquipedali. Ma qualcuno esagera. Ieri sulla Stampa di Torino, un giornale tecnicamente ben costruito, ho letto un articolo di Paola Turci che comincia in modo esilarante. Udite: «Una domanda mi sorge spontanea, però è una domanda retorica». Come se retorica fosse sinonimo di cretina. Ecco l’interrogativo appunto cretino: «Come fa l’Italia ad avere un governo di destra?».

La risposta la può dare anche un bimbo della scuola materna. Infatti si dà il caso, sconosciuto forse dalla Turci, che gli italiani abbiano votato in modo tale di darsi un esecutivo leggermente conservatore ovvero di destra, proprio quella guidata da Giorgia Meloni. Segnalo alla gentile signora che nel nostro Paese vige da oltre settanta anni la democrazia rappresentativa e a guidarlo è chiamata la maggioranza che ha vinto le votazioni. Aggiungo che il suffragio è universale e che hanno diritto di menare il torrone i partiti che garbano al popolo.

 

Non mi sembrano concetti ostici e persino l’autrice dell’articolo in questione immagino li possa afferrare, se si impegna. Le segnalo altresì che per anni hanno dominato a Palazzo Chigi le sinistre, le cui prodezze sono talmente note ai cittadini al punto da costringerli a cambiare registro e a chiamare in causa Giorgia Meloni a capo del gabinetto nella certezza che non le sarà difficile governare meglio dei suoi predecessori, così stolti da aver cacciato Letta sostituendolo con Elly Schlein, una poveraccia di parte, questo sì, ma completamente senza arte. Una donna destinata a distruggere il Pd con irrisoria facilità. La quale fin dal suo esordio è riuscita a scontentare i compagni, obbligando alcuni di essi a fuggire per disperazione.
Infatti la segretaria si è distinta per la sua nullità, non essendo stata capace di elaborare lo straccio di un programma e di fare un discorso sensato che sia uno. Mi fa pena vederla così smarrita nel suo nuovo ruolo che mi verrebbe voglia di offrirle un caffè, tanto per tirarla un po’ su e incoraggiarla a togliersi dai piedi, dedicandosi ai lavori domestici e a qualche buona lettura onde evitare di seguire Donatella Stasio che è riuscita a dire una bischerata che fa il paio con quella uscita dalla penna rovente della Turci. Questa: «Sulla Costituzione la destra è analfabeta, sbaglia chi ignora il diritto d’amore». No cara, sbaglia chi non ha letto la Carta e non sa che in essa si affrontano tante cose ma trascura giustamente l’amore, che è un sentimento personale per nulla obbligatorio e non costituisce affatto un diritto. Ragazze, dedicatevi al ricamo.

 

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