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La nuova vita di Simone Baldelli, dal Parlamento alla musica: "Sono pronto per Sanremo"

Brunella Bolloli
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Silvio Berlusconi l’ha voluto e lanciato nell’arena politica tanti anni fa, ma Checco Zalone, vedendolo in azione a una cena a Roma, fu profetico: «Simone, tu sei sprecato per quel mondo», e il comico re degli incassi per Cado dalle nubi e Tolo Tolo, in quel momento, era serissimo. Chissà cosa direbbe adesso il regista pugliese ascoltando l’ultimo disco di Simone Baldelli, ex deputato di Forza Italia, ma anche vignettista, scrittore, imitatore, pittore e genericamente potremmo dire artista, senza omettere però la sua attività di docente a contratto e presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti. Ora, soprattutto, cantante. È infatti appena uscito il suo ultimo brano che s’intitola “Roma Rio” e invoglia a viaggiare e ad andare in vacanza. Nel video l’ex vicepresidente della Camera canta e palleggia sulla spiaggia, in shorts e camicia bianca, e poco importa se il mare alle sue spalle è quello di Ostia e non Copacabana: lo dice pure lui nella strofa, del resto l’importante è volare con la fantasia e il pezzo si candida a diventare un tormentone estivo, nelle chat dei politici gira già.

 

ROMA-RIO E IL BRASILE
«E adesso sai che non trovo il passaporto, non parto da un’eternità, ma già mi vedo là, sai già la verità... E allora prendo un volo Roma-Rio, Roma-Rio», per poi concludere con «Romario sono io», curiosa assonanza, venuta fuori un po’ per caso e un po’ per gioco, con l’ex attaccante brasiliano che dopo i fasti in campo si è presentato alle elezioni ed è diventato parlamentare nel suo Paese.

Baldelli non sta pensando di fare il percorso inverso del bomber del Barcellona e intraprendere una carriera sportiva che a 50 anni, nonostante il fisico ancora prestante, sarebbe tardiva. Né ignora che il mondo dello spettacolo sia chiuso, per questo ora si deve accontentare di farsi ascoltare sulle piattaforme come Spotify, ma la passione perla musica italiana e latina è sempre stata nel suo Dna (Luis Miguel uno dei suoi riferimenti, ma anche Califano, Ligabue e Laura Pausini), e i brani composti finora, oltre agli inediti, andrebbero bene per un intero disco, che infatti è pronto. Qualche titolo? “Tu sai perché”, scritto con Filadelfo Castro e Stefano Paviani, “Dov’è” e “Sereno”. Nel 2021 ha anche creato una versione chitarra e voce di “Besame mucho”. Dove vuole arrivare, Baldelli, al Festival di Sanremo? «Semi chiamano sono pronto, la canzone giusta ce l’ho», risponde a Libero stavolta senza imitare la voce di Sandro Bondi né di Giulio Tremonti, due dei suoi cavalli di battaglia dei tempi d’oro del Polo delle Libertà.

GENIO DEI REGOLAMENTI
L’uomo è così. Versatile, scherzoso ed eclettico come pochi politici e capace di reinventarsi se alle ultime elezioni è capitato che restasse fuori dalle liste. I colleghi lo descrivono rigoroso in Aula quando c’era da decifrare i più ostici regolamenti della Camera e assicurare il numero legale per evitare che il governo Berlusconi andasse sotto, quanto brillante showman degno della tv fuori da Montecitorio, dove Baldelli era semplicemente Simone e la festa era assicurata. Anche per nobili fini, perché in passato si è esibito a scopo benefico per aiutare persone in difficoltà e ora ha in programma di fare lo stesso per le popolazioni alluvionate dell’Emilia Romagna. Il Cav nella prefazione di un libro di Baldelli (che è stato a capo dei giovani di Fi) scrisse che, per i suoi talenti, l’allora suo pupillo avrebbe avuto la possibilità di scegliere tra la carriera politica e una nel mondo dello spettacolo. Il prossimo anno, oltre a Sanremo ci sarebbero pure le Europee e la domanda a Baldelli sorge spontanea: potendo scegliere, cosa preferirebbe? Lui per ora sorvola e pensa a un duetto in futuro con la figlia Luna, che ha 8 anni, ma ha già ereditato dal papà l’amore per il canto. «Lo sogno da anni e per lei ho anche dato vita a una band: “Padri di figlie femmine”». Se son rose, fioriranno.

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